Trump in Texas senza rimorsi «Il mio discorso? Appropriato»
Il presidente celebra il Muro: «Non voglio violenza, l’impeachment causerà rabbia»
Nessun passo indietro. Donald Trump non ha nulla da rimproverarsi per l’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill: 5 morti, tra cui l’agente di polizia Brian Sicknick.
Il suo discorso, tenuto prima degli incidenti davanti al Monumento di Washington, è all’esame della Procura generale del District of Columbia, ed è anche il nerbo dell’impeachment avviato dai democratici alla Camera: «incitamento all’insurrezione».
Il presidente in carica, però, la vede in un altro modo: «Se leggete il mio “speech” — e molti lo hanno fatto, e io stesso l’ho rivisto sia sui giornali che in televisione — vedrete che è stato del tutto appropriato». Trump si è fermato a parlare con i cronisti del pool, pochi minuti prima di imbarcarsi per Alamo, Texas, dove nel pomeriggio ha tenuto un comizio per «celebrare la promessa mantenuta» di costruire oltre 400 miglia di Muro al confine con il Messico.
La difesa di Trump somiglia molto a quella tentata in questi giorni da alcuni «anchor» di in particolare dal terzetto formato da Tucker Carlson, Sean Hannity e Laura Ingraham. Detto con le parole di Trump: «Guardate a ciò che altri hanno detto, politici ad alto livello, sulle orribili rivolte dell’estate scorsa a Portland e a Seattle e in altri posti. Questo è il vero problema». Il leader degli Stati Uniti, ancora fino a mezzogiorno del 20 gennaio, non parlava da quando era sceso dal podio, mercoledì scorso.
Ora è sempre più isolato. Secondo i media americani, il suo vice Mike Pence non esclude il ricorso al 25° emendamento, cioè alla possibilità di rimuovere il presidente «qualora non sia in grado di assolvere i suoi doveri». E persino sua figlia Ivanka starebbe pensando di partecipare alla cerimonia di Inaugurazione di
Biden, dove, invece, Trump non andrà, come ha annunciato con il suo ultimo tweet prima del bando, lo scorso 8 gennaio.
Ma ecco la sua versione. Sull’impeachment: «Per quanto mi riguarda io non voglio violenze. Mai la violenza. Non voglio assolutamente la violenza. Ma l’impeachment è davvero la continuazione della più grande caccia alle streghe della storia politica. È ridicolo, assolutamente ridicolo. L’impeachment sta causando una rabbia tremenda. Ed è veramente terribile ciò che state facendo (riferito alla stampa ndr). Nancy Pelosi e Chuck Schumer (i leader parlamentari democratici ndr) continuano su questa strada e stanno causando un pericolo enorme per il nostro Paese e stanno suscitando una rabbia enorme. Io non voglio violenza». Trump, dunque, cerca di capovolgere la dinamica della crisi, respingendo ogni responsabilità e, soprattutto, mantenendo a livelli allarmanti lo scontro politico.
Ce n’è anche per i social che lo hanno oscurato, in via provvisoria o, come Twitter, per sempre: «Le big tech stanno facendo una cosa orribile al nostro Paese. Penso che sarà un errore catastrofico per loro. Stanno dividendo le persone. Stanno mettendo in atto un comportamento che io avevo previsto da molto tempo. Questo indurrà altri a fare la stessa cosa e ciò causerà molti problemi e molti pericoli. Un grande errore. Non avrebbero dovuto farlo. Tuttavia c’è sempre una possibile contromossa. Non ho mai visto tanta rabbia come ora e questa è una cosa terribile. Ma bisogna sempre evitare la violenza. E noi abbiamo un immenso sostegno».
Ad Alamo Trump è stato accolto da molti fan. A sorpresa ha parlato solo per una quindicina di minuti, con toni completamente diversi da quelli usati con i reporter: «Noi crediamo nello Stato di diritto e ora è venuto il momento per la nostra nazione di curare le ferite». Ma oggi la Camera dovrebbe dare il via libera al suo secondo impeachment. I repubblicani sono divisi. Vedremo quanti voteranno «sì».
Le critiche ai social
«Le big tech stanno facendo un errore: stanno dividendo le persone»