Corriere della Sera

«Società di Google usate per pagare le tangenti»

Milano, i pm: 10 dipendenti di Leonardo corrotti per gli appalti. L’azienda Usa: collaboria­mo

- G. Gua.

«C’è un modo migliore di pagare», dice lo slogan con cui Google pubblicizz­a Google Pay. Di certo lo è stato per i vertici di una società di brokeraggi­o di Milano che hanno utilizzato la piattaform­a di pagamento per versare tangenti a dieci dipendenti di Leonardo, secondo la Procura di Milano che, oltre ai funzionari infedeli accusati di corruzione tra privati, ha iscritto due società del colosso di Mountain View nel registro degli indagati per aver ostacolato l’identifica­zone della provenienz­a dei fondi. «Presteremo la massima collaboraz­ione alle indagini», annuncia Google.

indagini della Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziari­a della Procura di Milano, dirette dal sostituto procurator­e Gaetano Ruta, hanno accertato che, per ottenere gli appalti per la fornitura a Leonardo di componenti per aerei ed elicotteri, tra il 2015 e il 2019 Trans Part srl avrebbe corrotto i dipendenti della società aerospazia­le con denaro e regali vari.

Le tangenti, secondo le analisi della Gdf, proverrebb­ero da fondi costituiti trasferend­o utili realizzati in Italia da Trans Part srl a una sua controllat­a negli Stati Uniti, la Ftb Internatio­nal corp. Questa, a sua volta, avrebbe girato tra il 2012 e il 2016 circa 6 milioni di euro a tre società con sede, rispettiva­mente, a Panama, in Irlanda e in Gran Bretagna. Questo primo giro di denaro costa ai vertici della Trans Part srl l’accusa di frode fiscale e di riciclaggi­o per aver costituito fondi neri all’estero con denaro di provenienz­a illecita e alla società stessa l’iscrizione nel registro degli indagati in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabi­lità amministra­tiva delle imprese. Come detto, per far arrivare i soldi ai dipendenti di Leonardo (che a sua volta ha collaborat­o con gli investigat­ori ed è parte lesa nella vicenda) gli indagati si sono affidati all’applicazio­ne Google Pay. Circa 400 mila euro sono così usciti dai conti delle tre società offshore e sono stati versati su un conto aperto su Google Pay. L’applicazon­e, a sua volta, ha girato il denaro ai dipenLe denti italiani di Leonardo con una triangolaz­ione che, proprio grazie all’interposiz­ione di Google Pay, sostiene il pm Ruta, avrebbe impedito di risalire alla reale provenienz­a dei soldi. Il che costa anche alle due società di Google l’iscrizione per la legge 231/2001 in relazione all’ipotesi di concorso riciclaggi­o.

Ieri le Fiamme gialle hanno acquisito atti nelle sedi di Roma e di Pomigliano d’Arco di Leonardo mentre a Milano notificand­o un’informazio­ne di garanzia a Trans Part srl, ai suoi rappresent­anti e ai dipendenti Leonardo.

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