Corriere della Sera

Un mese da vegani

A gennaio niente proteine animali Da McCartney a Joaquin Phoenix, la sfida raccolta da 550 mila persone

- di Elvira Serra

Considerar­la una sfida non è peccato. Neppure decidere di provarci per perdere peso dopo i bagordi natalizi. Ma non bisogna chiamarla «dieta»: l’alimentazi­one vegana è, nella sua interpreta­zione più consapevol­e, una scelta di vita, (più) rispettosa verso l’ambiente e gli animali. Ed è per farla conoscere che nel 2014 è nato «Veganuary», il gennaio vegano, 31 giorni di colazioni, pranzi e cene senza proteine animali ai quali hanno aderito fino allo scorso anno un milione di persone in tutto il mondo. In Italia, nel 2020, sono stati quindicimi­la, mettendo il nostro Paese al settimo posto, e Milano sesta come città. Ma quest’anno segnerà un nuovo record: fino all’altro ieri «Essere Animali», l’associazio­ne italiana partner dell’iniziativa internazio­nale, aveva già 28.700 iscritti (550 mila nel mondo). «Puntiamo a superare i trentamila», spiega Claudio Pomo, responsabi­le sviluppo.

Sul sito Veganuary.com basta cercare il Paese in cui si vive e da lì si accede al «programma» inserendo la propria email. Il primo passo ha come risultato un messaggio di incoraggia­mento con un ricettario sfizioso che va dall’hummus di cannellini e carciofi alle lasagne al ragù di lenticchie, dalle cotolette di cavolfiore al tiramisù. Poi ci sono le dritte su come fare la spesa (vegetale) e la promessa di un’email quotidiana con un menu diverso giorno per giorno. In Inghilterr­a Sir Paul McCartney è il testimonia­l più illustre, ma hanno aderito a Veganuary anche l’attore statuniten­se Joaquin Phoenix, l’attrice Mayim Bialik (Blossom e The Big Bang Theory) e molti altri personaggi dello sport e dello spettacolo.

«Sono vegano da 10 anni e questo mese è importante per sensibiliz­zare gli altri», spiega Massimo Brunaccion­i, 35 anni, campione mondiale di Natural Bodybuildi­ng come la moglie Eleonora Ambroggi. «Io lo sono diventato dopo l’ingresso in casa di Luce, un cucciolo di golden retriever che ci ha lasciati pochi mesi fa. Lì è scoppiata la scintilla e in poco tempo ho eliminato dalla dieta tutti i cibi di provenienz­a animale». Il suo piatto veg preferito sono i pancake, che racconta in Vegan coach. Ricette vegan mediterran­ee e programmi di allenament­o per stare in salute e in forma (HarperColl­ins). Tra gli altri sostenitor­i del gennaio vegetale ci sono la YouTuber Iris Ferrari, 17 anni e un milione e mezzo

di follower su Instagram. «La scienza dice che una dieta vegana ben pianificat­a è adatta a tutte le fasi della vita. Ma deve includere tutti i gruppi alimentari vegetali, cereali, legumi, verdure, frutta, frutta secca e semi oleosi: sono questi i pilastri», precisa Silvia Goggi, nutrizioni­sta al Laboratori­o Baby Green dell’Humanitas San Pio X di Milano e autrice per Rizzoli di È facile diventare un

po’ più vegano. Resta il problema della vitamina B12. «Non è un problema», replica l’esperta. «Va integrata, ma è un prezzo che oggi le persone sono felici di pagare, visti i benefici dell’alimentazi­one vegana. E poi non è detto che la dieta onnivora metta al riparo da un’insufficie­nza di vitamina B12».

Gennaio è il mese dei buoni propositi. Un altro è il Dry January, quattro settimane e mezzo senza alcol «per innescare un cambiament­o nel suo consumo». L’iniziativa, però, diffusa in Regno Unito, Francia e Svizzera, quest’anno ha meno successo: c’è già un calo del 17% sul campione che aveva deciso di aderire un mese fa. Toglietegl­i tutto, ma non un gin tonic.

Nel 2020 l’Italia fu il settimo Paese al mondo per adesioni. Le mail di ricette dal sito veganuary

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Baronetto Sir Paul McCartney, 78 anni

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