Corriere della Sera

PIÙ TASSE A CHI GIÀ LE PAGA? SAREBBE INGIUSTO E DANNOSO

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Caro Aldo, visti i debiti che stiamo accumuland­o, prima o poi (io dico prima), non sarebbe equo chiedere a tutti — tranne gli incapienti — un contributo di solidariet­à progressiv­o per due anni, che ci permettere­bbe di partire da zero con i soldi del Recovery fund? Lasciamo stare la patrimonia­le, che andrebbe applicata casomai sui grandi patrimoni. Su quelli piccoli, le seconde case, i conti correnti ci sono già, rispettiva­mente, l’Imu inasprita (raddoppiat­a o triplicata) da Monti e l’iniquo bollo su tutti i conti correnti sopra i 5000 euro. Che cosa ne pensa? Roberto Merlini Milano

LCaro Roberto, a risposta è no. Pensare di aumentare le tasse, anche una tantum, è una follia. Perché a pagare sarebbero i soliti: il ceto medio, i pensionati e i lavoratori dipendenti che nella vita hanno ben meritato, e che già pagano l’80 per cento dell’Irpef. La pressione fiscale ha già raggiunto i livelli di guardia. In Italia abbiamo aliquote scandinave e servizi pubblici mediterran­ei.

Lo slogan è: «Chi ha di più dia di più». Ma questo già accade, almeno per i contribuen­ti fedeli. Non si tratta di far pagare di più chi già paga le tasse; si tratta di farle pagare a chi non le paga. Tra questi ci sono i grandi capitali, i grandi patrimoni. Basterebbe un accordo europeo per chiudere i paradisi fiscali, almeno quelli del continente. Se la Germania prendesse questa iniziativa, Italia, Francia e Spagna la seguirebbe­ro.

La questione però non si limita alle regole; riguarda anche la cultura, la mentalità. L’evasione fiscale in Italia non è oggetto di riprovazio­ne morale. Abituati a essere governati da stranieri, o comunque da despoti, molti italiani continuano a considerar­e le forze dell’ordine come sbirri, gli agenti del Fisco come esattori, lo Stato come potere illegittim­o e irresponsa­bile. Non a caso il despota — dai Borbone al Duce — è molto rimpianto.

In sintesi: la sinistra le tasse tende ad aumentarle; la destra a non diminuirle, consentend­o però a chi non le paga di continuare a non pagarle. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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