Corriere della Sera

Quella frase di sette anni fa

- di Gian Antonio Stella

«Atutti quelli che ironizzano sul fatto che siamo piccoli e bassi nei sondaggi dico: bene così, no? Se non contiamo nulla, perché vi preoccupat­e? Ignorateci pure. Noi cresceremo nella società. E ci rivedremo alle elezioni: ci riconoscer­ete perché saremo quelli col sorriso, quelli che non fanno polemiche interne, quelli che non hanno correnti ma idee». Rileggere in questi giorni di sconquasso e di assoluta incertezza quanto promise Matteo Renzi un anno e mezzo fa, il 22 settembre 2019, alla fondazione di Italia viva, strappa un sorriso. Erano passate due settimane dalla nascita del governo Conte II, dieci giorni da quando la neo-ministra Teresa Bellanova aveva smentito assolutame­nte la nascita di un nuovo partito: «Quello della scissione nel Pd è un tema che non è all’ordine del giorno in questo momento».

Dopodiché, per carità, il leader del partitino che non riesce a decollare nonostante gli annunci di mirabolant­i futuri elettorali («Arriveremo alle elezioni in doppia cifra: per noi è il minimo sindacale») ha posto in queste settimane dei problemi seri, ha ricordato giustament­e che gli sforzi e la statura della compagine chiamata a cogliere quest’occasione storica non paiono all’altezza della sfida, si è messo giustament­e di traverso all’ipotesi che i soldi del Recovery fund fossero gestiti dal capo del governo con un pattuglion­e di trecento tecnici (la solita scorciatoi­a per non prendere di petto il tema delle riforme), e ha giustament­e incassato su molti temi il consenso anche di chi non lo ama.

Il guaio è che ormai, qualunque cosa dica, speri, prometta o giuri, specie nei momenti di massima tensione, ricorda a chi lo ha visto all’opera la battuta che gli scappò il 21 ottobre 2017 sul palco della festa del Foglio a Firenze. Quando Claudio Cerasa, a proposito delle elezioni previste a marzo 2018 e dei suoi rapporti con Gentiloni, gli buttò l’idea di dire agli italiani di stare sereni. Sorrisetto birbone: «Non posso più dire “stai sereno” a nessuno. Se dico “stai sereno” uno mi querela. L’altro giorno scherzando ho detto a uno “stai sereno” e quello “Oh! Ma che ti ho fatto?”» A proposito: mandò a dire a Letta «Enrico sta sereno» il 17 gennaio 2014. Esattament­e sette anni fa.

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