L’Ocse: in Italia sussidi e bonus non proteggono le famiglie
Idubbi di molti diventano certezza di fronte all’analisi presentata ieri da Stefano Scarpetta, direttore dell’area Lavoro e Affari sociali dell’Ocse, durante la presentazione del rapporto Cnel sul mercato del Lavoro. «Abbiamo messo a confronto la gestione dell’emergenza in Germania, Francia e Italia e ci siamo accorti che, mentre in Germania e Francia la spesa per sussidi minimizza la caduta del reddito reale, in Italia queste misure hanno un effetto minore e non riescono a proteggere il reddito delle famiglie». Come dire: lo stesso euro speso in sussidi ha un beneficio evidente in Francia e Germania, minimo in Italia. Come è possibile? «Tutto ciò avviene perché il nostro sistema di gestione del welfare è squilibrato, inoltre una pioggerellina di aiuti distribuiti in modo omogeneo non riduce le disuguaglianze», valuta il presidente del Cnel Tiziano Treu. «Per questo — continua Treu — è urgente mettere a punto riforme coraggiose ed efficaci, a partire dagli ammortizzatori sociali e dalle politiche attive. Senza perdere tempo perché a breve bisognerà fare i conti con l’eliminazione o l’allentamento del blocco dei licenziamenti». Ieri alla presentazione del rapporto era presente anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Che ha promesso interventi all’altezza dell’emergenza.