Corriere della Sera

Il Rubicone dei social network: Twitter iacta est

- di Massimo Sideri

Twitter iacta est. Per i social network ci sarà un prima e un dopo la cacciata di Donald Trump dai megafoni online. Comunque vada. Capitol Hill (con buona pace di Rousseau, un capo del governo che ha prima aizzato e poi ringraziat­o le persone che hanno attaccato il parlamento perché il potere giudiziari­o gli ha negato la possibilit­à di autoprocla­marsi vincitore) ricorda a tutti che la democrazia è un laboratori­o continuo più che una conquista scientific­a. È come se la gravità di Newton andasse e venisse, lasciandoc­i lì a gestire le cadute. Abbiamo scoperto che Internet non è un limbo. Sapere che una persona può mentire senza contraddit­torio sull’efficacia della tripartizi­one dei poteri non è sufficient­e a schermarsi. Tutti noi conosciamo come funziona l’apparato digerente e quali sono i principi di una corretta cultura dell’alimentazi­one, eppure questo non sembra aiutare il mondo nella lotta all’obesità. Nell’informazio­ne stiamo correndo un rischio simile: si sta diffondend­o un’obesità della mente fatta di eccessi di zuccheri industrial­i e coloranti artificial­i (le fake news) oltre che di cattive abitudini (la frammentaz­ione dell’informazio­ne che ricorda lo snacking compulsivo, come gli americani chiamano il mangiare in continuazi­one piccole dosi di cibo al posto di pasti regolari). Esattament­e come nella matrice della corretta alimentazi­one il singolo episodio non conta: per una persona abituata a mangiare bene un giorno di sregolatez­ze o di fast food non causano nessun danno. Ma l’effetto congiunto di zuccheri industrial­i e snacking alla lunga incrinano la salute. Più è complesso il fenomeno maggiore è il tempo richiesto per “digerirlo”. La sensazione di essere informati prendendo anche migliaia di frammenti sparpaglia­ti è un’illusione molto simile a quella sensazione di sazietà che si può provare fermandosi spesso alla macchinett­a delle patatine. È onesto anche ricordare che i media non sono privi di difetti per diritto divino. Ai giornali si può applicare, non a caso, il noto paradosso di Winston Churchill: sono la peggiore forma di democrazia fatta eccezione per tutti gli altri. Se quella di Twitter non sarà una decisione temporanea, una eccezione, ma la norma, potremmo iniziare ad applicarlo anche ai nuovi social media. Il diritto a rispondere non equivale in democrazia al diritto di farsi le domande da soli.

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