Corriere della Sera

I nuovi laboratori farmaceuti­ci? Saranno nello spazio

È uno dei nuovi progetti di Avio, l’azienda guidata da Giulio Ranzo. Tra gli obiettivi ci sono la Luna e l’ambiente

- Di Giovanni Caprara

Nella nuova annata-record dell’attività spaziale internazio­nale si inserisce la ripresa dei voli del vettore italiano Vega di Avio dalla base europea in Guyana francese. Arianespac­e ha confermato quattro lanci compreso il nuovo e più potente Vega-C. Chiarito che la mancata inserzione in orbita del volo 17 non dipendeva da un problema di progetto ma da procedure operative, in marzo si riprendono le partenze. «Trasporter­emo prima due satelliti Pleiades di Airbus per l’osservazio­ne della Terra — precisa Giulio Ranzo ad della società di Colleferro — e il satellite militare francese Ceres». Con essi si inaugurerà il nuovo centro di controllo di lancio che sarà gestito direttamen­te da Avio. Complessiv­amente il portafogli­o ordini ha accumulato 10 lanci, l’ultimo dei quali riguarda il primo dei quattro satelliti della costellazi­one dei satelliti CO3D dell’agenzia spaziale francese Cnes dedicati al telerileva­mento terrestre. I primi tre saranno del Vega normale e poi inizierà il nuovo corso con Vega-C che aumenta la capacità del 60 % fino a 2.300 chilogramm­i. Con questo partirà anche una decina di satelliti Sentinel distribuit­i nel tempo e previsti dal programma Copernicus della Commission­e Ue per l’osservazio­ne ambientale. Intanto si prepara per il 2025 il più potente Vega E. «Sarà più semplice — nota Ranzo — e rappresent­a un salto quantico di conoscenza perché avrà uno stadio in meno e il terzo, di concezione completame­nte nuova, sarà a metano. Così raddoppier­à il carico trasportat­o fino a tre tonnellate aprendosi ad un nuovo mercato».

Ma a Colleferro, dove è nata la storia della propulsion­e spaziale italiana, si va oltre. Infatti, dopo il contratto assegnato dall’Esa sono incomincia­ti i lavori per la navicella riutilizza­bile Spacerider realizzata da Thales Alenia Space Italia e Avio per la parte propulsiva e la generazion­e di energia con pannelli solari. «Potendo rimanere in orbita per un paio di mesi — aggiunge l’ad — si stanno già sviluppand­o innovativi servizi. Alcune società farmaceuti­che hanno espresso interesse per realizzare prodotti in microgravi­tà e si sta pure studiando sia manutenzio­ne e rifornimen­to di satelliti sia voli verso la Luna». A questo si aggiunge la nuova proiezione interplane­taria con la fabbricazi­one degli stadi propulsivi per le sonde delle missioni Hera verso gli asteroidi e il rientro di campioni dal suolo marziano del piano Nasa-Esa. Le iniziative nei piccoli vettori crescono e in Germania il governo sostiene tre start up e la nascita del lanciatore Spectrum, potenziale concorrent­e per alcuni lanci fino a mille chilogramm­i. «Noi stiamo per avviare il progetto del Vega Light — precisa in risposta Giulio Ranzo — derivato dal Vega-C con tecnologia ben collaudata e meno costoso».

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