L’Inter gioca la sua partita con il fondo
Prosegue la trattativa con Bc Partners, dalla partnership alla vendita della società: saranno mesi caldi
La trattativa per definire una partnership o addirittura la cessione dell’Inter a Bc Partners va avanti spedita, anche se la presentazione dell’offerta non dovrebbe essere imminente. Serve ancora tempo, probabilmente un paio di settimane, perché si possa arrivare a formalizzare una proposta economica che contempli una partecipazione azionaria o l’acquisizione della quota di maggioranza del club nerazzurro, nelle mani di Suning quasi al 70%. Il fondo inglese — ma con sedi in America e nel resto d’Europa, Milano compresa — sta svolgendo la «due diligence» per comprendere nel dettaglio quale sia la situazione economica della società. I riscontri sono positivi. Ma non si è arrivati alla conclusione.
Nelle ultime ore si sono diffuse voci secondo le quali l’Inter sarebbe stata ceduta. Un’indiscrezione che ha ricevuto la smentita di entrambe le parti in causa. I tempi non sono ancora maturi, anche se l’ipotesi di un passaggio di proprietà entro fine stagione è sempre più concreta. Nikos Stathopoulos, il manager di Bc Partners che segue in prima persona l’affare, è a Londra e guida la squadra che sta studiando i conti del club. Al termine dell’esame, si dovrebbe arrivare a dare una valutazione alla società: la base sulla quale discutere potrebbe aggirarsi attorno ai 750 milioni; un peso lo avranno inevitabilmente i due bond da 375 milioni dell’Inter. In caso di passaggio di proprietà della maggioranza delle quote, resterebbero in mani cinesi il 31% delle azioni che appartengono al fondo Lion Rock di Hong Kong, legato a Suning.
L’eventuale cessione dell’Inter metterebbe in discussione la posizione di coloro che guidano la società e la squadra: da Marotta, Antonello a Conte, tutti dovrebbero affrontare con i nuovi proprietari l’argomento relativo alla conferma.
750 milioni di euro è il prezzo dell’Inter sul quale discutono Suning e il fondo Bc Partners