Eolo Kometa il team che mancava Giovani motivati affidati a due glorie
Basso: «Io e Contador qui per dare l’esempio»
All’Italia del pedale mancava da dieci anni una squadra professionistica in grado di raccogliere l’eredità (pesante) di Mapei e Liquigas, accorciando la distanza che ci separa dai colossi di Belgio, Olanda, Francia e Spagna. Da ieri c’è finalmente un progetto concreto: Eolo-Kometa è pronta al debutto nella categoria Professional, l’Europa League delle due ruote.
L’idea di Ivan Basso e Alberto Contador è stata raccolta da due imprenditori lombardi innamorati del ciclismo, che considerano anche veicolo importante di crescita economica delle loro aziende. Luca Spada ha fondato
Nibali (Trek) Farò Giro, Tour, Giochi, dove il cerchio potrebbe chiudersi
Spada (Eolo) Vogliamo far crescere i ragazzi e sogniamo inviti World Tour
Eolo, leader nel campo della banda ultra larga wireless (500 dipendenti, 1,2 milioni di utenti connessi), Giacomo Pedranzini amministra Kometa, azienda agroalimentare innovativa. In organico venti giovani talenti: undici sono italiani. «Vogliamo vincere e raccogliere inviti per le corse World Tour — spiegano Basso e Spada — facendo crescere gradualmente un gruppo di ragazzi cui offriremo il meglio in termini di preparazione e motivazioni. Obbiettivo iniziale: almeno dieci vittorie stagionali e il primo posto nel ranking europeo». Il team punta a una wild card per il prossimo Gispagnolo ro d’Italia, che Spada vorrebbe arrivasse «senza escludere altri team azzurri, allargando a 24 il numero delle squadre per non tagliar fuori nessuno in tempi difficilissimi».
Le start up del ciclismo ingaggiano spesso un nome di grido per strappare inviti da chi organizza: Basso e Contador puntano invece su Alessandro Fancellu, ventenne comasco che in salita va davvero forte, sul friulano Davide Bais, su Edward Ravasi e Sergio Garcia per le corse a tappe, oltre a Francesco Gavazzi e Manuel Belletti nel ruolo di registi di esperienza. La squadra disporrà di una «Casa Eolo» a Busto Arsizio, disputerà 150/160 corse l’anno prediligendo le prove italiane e potrà attingere giovani promesse da una serie di team satellite come la Fundacion Contador o la storica Bustese. Basso e Contador non giocheranno alle vecchie glorie: il lavoro sarà a tempo pieno. «Quando esco in bici con i ragazzi — spiega il fuoriclasse
— dimentico il mio passato: sono solo un collega più anziano pronto a risolvere tutti i loro dubbi». Nel giorno di Eolo-Kometa, spazio anche alla Trek-Segafredo di Vincenzo Nibali, che lancia una stagione imperniata su Giro d’Italia (da protagonista), Tour de France (da cacciatore di tappe) e Giochi di Tokyo che potrebbero essere «il momento in cui il cerchio finalmente si chiude».