Gianrico Carofiglio racconta la sua Penelope in una Milano noir
Penelope è una donna dura, determinata, intelligente e fragile nel profondo. Faceva il pubblico ministero, una volta. Poi le è successo qualcosa di grave — chissà cosa — e la vita l’ha travolta. Così adesso beve troppo, non ha più un lavoro, si sveglia a casa di sconosciuti e cerca le parole giuste per dare un nome alle sue emozioni. Milano per lei è ben più di uno sfondo. È la città necessaria, la sola in cui può vivere, con quello spirito noir e quell’aria metropolitana che Roma non avrà mai, anche se è più grande.
Lo scrittore Gianrico Carofiglio ci racconta di questa donna e di questa Milano domani su 7, in edicola con il Corriere della Sera e nell’edizione digitale.
La disciplina di Penelope è il suo nuovo libro, una storia che non assomiglia a nessun’altra delle sue e che ha due grandi tratti inediti: una donna come io narrante e Milano come luogo della sua vita, una città che l’autore conosce bene. E poi — altra novità — è il primo Carofiglio nella collana dei Gialli Mondadori.
L’ex magistrato barese scrive di una donna epica, drammatica. «Ogni pagina è un’incursione nei punti di vista femminili», spiega lui stesso, che confessa: «Le ho fatto fare quello che farei io. Se venissero a propormi un’inchiesta su cui lavorare anche adesso che non faccio più il magistrato lo farei gratis, di corsa».
Nell’intervista c’è molto altro. L’amore,per esempio: «esiste solo se esiste il rispetto». L’adolescenza: «Ero un ragazzino sfigato». La primissima storia scritta: «La lesse mia moglie e mi disse: vuoi la verità? È brutta».
Nelle sue pagine 7 propone anche una guida nei risvolti pratici e sentimentali della Brexit. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea è avvenuta e adesso la relazione futura fra Londra e il Continente è tutta da costruire. A chi conviene la separazione?
Il divorzio dalla Ue ha alzato il ponte levatoio con l’Europa o ha spalancato le porte col mondo? Quale futuro per i ragazzi che vorrebbero studiare nella City? Luigi Ippolito, Beppe Severgnini, Antonio Armellini, Danilo Taino, Simonetta Agnello Hornby e Sergio Romano ci guidano nelle risposte con le loro riflessioni.
Fra i servizi di primo piano anche la storia raccontata da Alessandra Muglia: Ranjit, l’insegnante premiato come il più bravo del mondo, in India, che con la scuola e la cultura salva le ragazzine dai matrimoni combinati.