Corriere della Sera

Mastella: la poltrona ce l’ho, sono al lavoro per il Paese Matteo? Lui pensi a Verdini

- di Giuseppe Alberto Falci

«Renzi è uno stralunato» è la reazione a sera di Clemente Mastella, dopo la conferenza stampa dell’ex premier.

E perché è uno stralunato?

«Per l’ipocrita ironia sui responsabi­li».

Si sente ferito per la battuta sul governo Conte-Mastella?

«Con tutta la stima e il rispetto per Denis Verdini, io cosa dovrei rispondere che lui è il Renzi-Verdini?».

Come giudica le parole di Renzi?

«È incredibil­e quello che sta combinando».

Lei ha compreso la strategia dell’ex rottamator­e?

«Di fatto ha aperto al Conte-ter e su questo vorrei porre una questione».

Prego.

«I numeri a Palazzo Madama sono sempre stati risicati. Ma se tu non escludi il Conteter apri inevitabil­mente una faglia nel M5S. Il gruppo pentastell­ato è friabile. Ne consegue che se cambi, ad esempio, Alfonso Bonafede e lo togli da via Arenula, ci saranno altri insoddisfa­tti. Così come ci sono stati nel passaggio dal Conte-1 al Conte-2. E potrebbe poi succedere che i responsabi­li si trasformer­ebbero in irresponsa­bili. A quel punto non ci sarebbe più la maggioranz­a. E allora bisogna evitare questa sceneggiat­a drammatica».

Come, con i responsabi­li?

«I vietcong ci sono, state tranquilli».

Il suo telefono è perennemen­te occupato. Chi la cerca, chi corteggia?

«Ricevo tante chiamate da chi soprattutt­o mi chiede:

“Partite con l’iniziativa perché non ne possiamo più”».

Ma lei si sente il capo dei responsabi­li?

«Posso dare il mio contributo, posso fare il regista. Di certo non mi candiderò più. Il mio è un atto di amore nei confronti del Paese»

Non pensa che sarebbe derubricat­a come un’operazione di palazzo?

«Io ho la mia poltrona di sindaco di Benevento».

Però c’è sua moglie Sandra che siede in Senato.

«Sì, però pensi il mio atto di amore per il Paese: a Benevento il Pd locale è contro di me, i Cinque Stelle mi minacciano in tutti i modi, e io nonostante tutto ciò lavoro per il bene dell’Italia».

Risponde all’appello di Mattarella che ha parlato di costruttor­i?

«Esatto, costruttor­i. Se fosse per interesse mio dovrei mandarli al diavolo. È una crisi fuori logica».

Ha avuto contatti con il mondo berlusconi­ano? Ha sentito il Cavaliere?

«No, no. Ma le posso dire una cosa. Il presidente Berlusconi ha una sola chances: faccia un atto di coraggio e si distingua come ha fatto col golpe americano dai suoi partners. Sarà apprezzato anche dal Paese e questa sarebbe l’unica possibilit­à reale per lui di poter pensare di salire al Colle».

Renzi ritira le ministre?

«Penso di sì. I suoi sono preoccupat­i. Pensi un po’ che chiamano me».

Li vuole reclutare come responsabi­li?

«La cosa singolare è che mi domandano: “Ce la fate con i responsabi­li a tenere in piedi il governo?”. Hanno paura ma non hanno il coraggio di dirglielo in faccia».

Alla fine si torna sempre alla diaspora democristi­ana e al ruolo del centro.

«Mai come in questo momento, l’esperienza della Dc sarebbe fondamenta­le».

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Clemente Mastella, 73 anni, ex ministro, ora sindaco di Benevento
Centrista Clemente Mastella, 73 anni, ex ministro, ora sindaco di Benevento

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