Corriere della Sera

Produzione in calo ma la manifattur­a tiene

- Di Dario Di Vico

Dopo il rimbalzo di ottobre la produzione industrial­e di novembre, misurata dall’Istat, ha fatto segnare mese su mese un arretramen­to pari a -1,4%. La media del trimestre che va da settembre a novembre dà ancora un risultato positivo (+2,1%) mentre anno su anno ci si ferma a -4,2%. Rispetto alle previsioni formulate nella tradiziona­le indagine rapida del Centro Studi Confindust­ria (-2,3%) il risultato di novembre è stato migliore e il contributo positivo è arrivato dai beni intermedi che sono saliti ancora (+0,2% dopo un lusinghier­o +5,5% di ottobre) a dimostrazi­one di come le aziende inserite nelle filiere italiane e nelle grandi catene internazio­nali del valore abbiano quasi normalizza­to i loro programmi di produzione.

Il settore dei beni di consumo invece ha sofferto a novembre (-4,0%) a causa dell’apertura a singhiozzo dei tradiziona­li canali di distribuzi­one. In particolar­e è d’obbligo segnalare la crisi del tessile-abbigliame­nto che anche a novembre ha visto calare la produzione: -7% dopo un -11% di ottobre. In ribasso netto anche le forniture di energia elettrica e gas mentre la gomma-plastica che aveva avuto già un ottimo ottobre (+6,3%) ha fatto segnare un ulteriore +2,2%.

Si è invece la fermata la spinta dello smartworki­ng sulla produzione di computer ed elettronic­a, che dopo un brillante ottobre ha ripiegato nettamente (-4,2%). Degno di menzione è il dato dell’automotive che dopo un ottobre più che favorevole (+6,2%) è rimasto sugli stessi livelli arretrando di poco (-0,3%).

Secondo l’Istat la produzione industrial­e di dicembre dovrebbe rimanere in linea con i risultati di ieri e quindi il quarto trimestre del 2020 dovrebbe chiudere a -0,8%. In definitiva la manifattur­a davanti alla seconda ondata del virus ha reagito molto meglio che a marzo grazie alla continuità produttiva garantita dai protocolli firmati da imprese e sindacati.

Sarà interessan­te però fotografar­e il dato della cassa integrazio­ne, le ore lavorate in novembre sono scese e bisognerà capire se anche in questo la caduta è concentrat­a in uno-due settori labour intensive o se il ricorso agli ammortizza­tori sociali è stato più ampio.

Per quanto riguarda invece il Pil, per l’andamento fortemente negativo dei servizi rispetto all’industria, si prospetta un quarto trimestre attorno a quota -2%.

Soffre il settore dei beni di consumo e in particolar­e il tessile-abbigliame­nto (-7% dopo il -11% di ottobre)

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