Maxiprocesso alla ‘ndrangheta, i giudici cambiati subito Catanzaro, udienza nella nuova gigantesca aula nell’area industriale. «Può contenere mille persone»
Parte in salita il maxiprocesso alla ‘ndrangheta del Vibonese. La presidente Tiziana Macrì, designata a presiedere il collegio che dovrà giudicare 325 imputati, arrestati nell’ambito dell’inchiesta Rinascita-Scott, della Procura di Catanzaro, è stata dichiarata dalla Corte d’appello incompatibile e ieri, dopo aver incardinato il dibattimento, si è astenuta.
La richiesta a rinunciare è stata avanzata dalla Procura perché la giudice due anni fa aveva autorizzato, come gip distrettuale, l’intercettazione sull’utenza di uno degli imputati. «Non ritengo di essere incompatibile perché non ricorrono i presupposti dell’incompatibilità. Prendo comunque atto della decisione di un organo superiore e mi faccio da parte» ha detto Tiziana Macrì. Anche i due giudici a latere sono stati ritenuti incompatibili perché si sono pronunciati in uno stralcio di un processo dove erano imputati alcuni esponenti delle ‘ndrine vibonesi oggi imputati al maxiprocesso. La ricusazione dei tre giudici ha rischiato di far slittare il dibattimento per mancanza di magistrati. L’allarme è rientrato perché a presiedere il collegio sarà Antonio Erminio Di Matteo, presidente del Tribunale di Vibo Valentia.
I 325 imputati saranno processati nell’enorme aula bunker allestita modificando una struttura in disuso nell’area industriale di Lamezia Terme. «È stata pensata e costruita utilizzando il massimo della tecnologia, dove è possibile fare 150 videocollegamenti in contemporanea e può contenere oltre 1.000 persone a distanza di sicurezza contro il Covid» ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
Il dibattimento avrà tempi lunghi: la Procura ha annunciato di voler sentire 913 testi, 58 dei quali sono collaboratori di giustizia. Duemila, invece, quelli indicati dalle difese. Ministero degli Interni, Regione Calabria, Libera, associazioni antiracket e molti Comuni del Vibonese si sono costituti parte civile.