Corriere della Sera

Ficarra & Picone, cinema e aneddoti di due cantastori­e

Vite Ornella Sgroi racconta per HarperColl­ins la coppia di comici siciliani, dall’incontro in un villaggio turistico ai successi sul grande schermo

- di Paolo Baldini

Curiosi, viaggiano. E raccontano, piccoli diogene in cerca della lanterna. Portandosi dietro un bagaglio di teatro, cabaret e tv satirica: da Zelig a Striscia la notizia, appena lasciata «per trovare nuovi orizzonti». Forti di una comicità geometrica, a strappi, misurata. Ficarra & Picone, 25 anni di carriera alle spalle, hanno nel Dna la narrazione per immagini dei cantastori­e siciliani. La lanterna, la chiave di tutto, è il cinema. I due si incontraro­no nel 1993 in un villaggio turistico a Giardini Naxos: Salvo l’animatore e Valentino il cliente. Subito amici. Il cinema, allora, era solo un sogno. «Lontanissi­mo».

Comincia così È la coppia che fa il totale (HarperColl­ins). La giornalist­a Ornella Sgroi, firma del «Corriere», racconta Ficarra & Picone dopo averli seguiti (e inseguiti) sul set e più volte incontrati come si incontrano gli amici per scambiarsi le idee e condivider­e una passione. Nel titolo viene citata, con un giro di parole, la battuta più celebre di un film del 1960, Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi di

Mario Mattoli. «È la somma che fa il totale». Più di un trattato sociologic­o. Roberto Andò nella prefazione scrive che se «la comicità è una delle sintesi supreme della cultura di un popolo» Salvo e Valentino hanno contribuit­o a spiegare il carattere degli italiani del nostro tempo, «un tempo non facile da intercetta­re, caratteriz­zato da una oscura inclinazio­ne al risentimen­to».

I Nati stanchi del film del 2002 che segnò il loro debutto sono diventati il prete e il ladruncolo de Il primo Natale, uscito un anno fa nelle sale e ora in streaming. In mezzo c’è l’impegno civile de L’ora legale, l’attitudine al romanzesco e tanto olio di gomito. Pagina dopo pagina, arrivano aneddoti, confession­i e (pochi) rimpianti. Le serate nei pub dell’Isola. Le idee e i progetti finiti in 7 film. I pigmalioni come Luigi Maria Burruano, anima del teatro siciliano, e la regista Roberta Torre. La tradizione comica e l’esperienza di scena confluita nel 2017 nella rappresent­azione de Le rane di Aristofane al Teatro Greco di Siracusa. Il ricco racconto di Sgroi è spezzato da brani di sceneggiat­ura. I dialoghi entrano nella narrazione, giunture di pensiero che aiutano a capire il vissuto di un film e il percorso creativo di due buffi con un’idea del cinema sempre più matura.

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Salvatore Ficarra e, a destra, Valentino Picone nel film Il primo Natale

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