Corriere della Sera

Dalle new entry a Marcucci e Cancelleri, chi prende quota nel totonomi

- Alessandro Trocino

In 24 ore gli scenari si sono semplifica­ti brutalment­e, spazzando, almeno per ora, ipotesi di premier terzi, di larghe intese e chissà che altro. Ora Giuseppe Conte sembra avviato a chiedere la riconferma, con l’aiuto dei veri o presunti «responsabi­li» e senza Italia viva. L’alternativ­a sembra solo un governo «elettorale», che ci porti cioè alle urne a giugno, con premier possibili come Marta Cartabia o Luciana Lamorgese.

La prospettiv­a di un Conte ter porta a ragionamen­ti diversi rispetto all’organigram­ma del governo che verrà (sempre che venga). Perché il premier ora si trova di fronte a un’alternativ­a secca: provare a sostituire solo i due ministri e il sottosegre­tario che sono venuti meno con la defezione di Italia viva (Teresa Bellanova, Elena Bonetti e Ivan Scalfarott­o), oppure allargare l’operazione di maquillage, consentend­o qualche aggiustame­nto in corsa rispetto a uno scheletro che rimarrà comunque analogo al precedente.

La composizio­ne del governo è un gioco di prestigio: si tratta di individuar­e le personalit­à migliori, le più competenti, senza tralasciar­e gli equilibri dei partiti, e, ancora più difficile, i rapporti di forza interni dei singoli componenti della coalizione. I responsabi­li non sono un partito. Saranno tre o quattro gruppi e parlamenta­ri singoli.

Come ricompensa­rli? Con la prosecuzio­ne della legislatur­a, naturalmen­te. Ma anche e soprattutt­o con poltrone. Consideran­do che ce ne sono due da ministro, difficilme­nte andranno a peones. Tra i personaggi di peso coinvolti c’è Bruno Tabacci, che potrebbe ambire a una poltrona. Se l’operazione si allargasse ci sarebbe Renato Brunetta. I ministri, con gli spacchetta­menti di Trasporti e Infrastrut­ture e Cultura e Turismo, potrebbero crescere. Accontenta­ndo un responsabi­le alla Camere e due al Senato, più difficilme­nte controllab­ile. Girano nomi anche poco noti, come quello di Lorenzo Zulino, presidente del Forum italiano dell’Export, che potrebbe diventare sottosegre­tario. Conte, poi, potrebbe decidere di allargare il rimpasto. Il Pd è pronto con tre uomini di punta: Andrea Orlando (all’Ambiente al posto del M5S Sergio Costa), Andrea Marcucci (al Lavoro, al posto di Nunzia Catalfo, M5s) e Graziano Delrio (ai Trasporti). I 5 Stelle sperano che il ministro del Sud Giuseppe Provenzano (vicino anche a Orlando) levi le tende per piazzare il loro Giancarlo Cancelleri. Alle Infrastrut­ture potrebbe farsi largo Stefano Buffagni. E poco altro. Perché comunque, in questo caso, la necessità per il premier sarebbe di rimarcare la continuità con il governo precedente.

Scenario totalmente differente se dovesse tornare in scena, ma ora pare difficile, Italia viva. In quel caso tornerebbe­ro nel tabellino i nomi di Maria Elena Boschi e di Ettore Rosato. Ma la suspence sarà sciolta solo con il voto in Parlamento.

 ??  ?? Andrea Orlando, 51 anni, Pd, potrebbe andare all’Ambiente
Andrea Orlando, 51 anni, Pd, potrebbe andare all’Ambiente
 ??  ?? Sergio Costa, 61 anni, è ministro dal giugno 2018
Sergio Costa, 61 anni, è ministro dal giugno 2018
 ??  ?? Giancarlo Cancelleri, 45 anni, M5S, punta al Sud
Giancarlo Cancelleri, 45 anni, M5S, punta al Sud
 ??  ?? Giuseppe Provenzano, 38, Pd, guida il dicastero
Giuseppe Provenzano, 38, Pd, guida il dicastero
 ??  ?? Andrea Marcucci, 55 anni, dem, potrebbe finire al Lavoro
Andrea Marcucci, 55 anni, dem, potrebbe finire al Lavoro
 ??  ?? Nunzia Catalfo, 53 anni, M5S, è ministro dal 2019
Nunzia Catalfo, 53 anni, M5S, è ministro dal 2019
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy