Corriere della Sera

La scelta francese per non affaticarl­o Zangrillo: è stabile, dimissioni a breve

- Simona Ravizza sravizza@corriere.it

L’ipotesi è che Silvio Berlusconi rimanga ancora ricoverato al Centro cardiotora­cico di Monaco per un paio di giorni (se non ci saranno imprevisti).

Chi gli è più vicino assicura che, tra tutti i molteplici ricoveri del leader di Forza Italia, quello attuale è uno dei meno preoccupan­ti in assoluto, pur se considerat­o urgente dal medico personale Alberto Zangrillo. Le condizioni di salute dell’ex premier hanno tenuto più volte con il fiato sospeso. La memoria va al giugno 2016 quando il Cavaliere venne operato al San Raffaele con un intervento a cuore aperto per la sostituzio­ne della valvola aortica, all’aprile 2019 quando ritornò in sala operatoria per un’occlusione intestinal­e e allo scorso settembre con il Covid-19, una battaglia da lui stesso definita durissima: «Non credevo di farcela», disse all’uscita dall’ospedale visibilmen­te emozionato.

Adesso è un’altra storia. Il problema è la solita fibrillazi­one atriale parossisti­ca, ossia un’alterazion­e del ritmo del cuore che l’ex premier si trascina da tempo e si riacutizza di tanto in tanto (per tenerla sotto controllo da anni ha il pacemaker). Nulla c’entra con i possibili effetti collateral­i del virus. Alberto Zangrillo, che lo visita lunedì a Châteauneu­f-Grasse (Valbonne), gli consiglia il ricovero. Subito. Ma come medico di fiducia, che ormai ben lo conosce ed è in grado di valutare la possibile evoluzione della situazione, ritiene inopportun­o, e soprattutt­o inutile, farlo tornare a Milano per portarlo al San Raffaele. Il ragionamen­to è che nella casa della figlia Marina, vicino a Nizza, Berlusconi è sereno e tranquillo. Eppoi lì, proprio a dieci minuti dalla villa, c’è l’ospedale di Monaco specializz­ato in malattie cardiovasc­olari e toraciche. Un centro ultraspeci­alizzato che lo stesso Zangrillo reputa di alto livello e dove agli inizi degli anni Novanta si forma come giovane medico.

Controlli, attività di monitoragg­io e terapia. Il ricovero serve a ciò — è quel che trapela — e tutto sarà condiviso e concordato con il medico personale.

La fibrillazi­one atriale rende Berlusconi spossato e astenico. Gli peggiora, dice in sintesi chi gli è vicino, la qualità della vita. Di qui la scelta del ricovero del leader di Forza Italia, che ieri si sarebbe dovuto presentare a Siena per rendere dichiarazi­oni spontanee nel processo Ruby Ter. «Sono in costante contatto con il presidente Berlusconi — rassicura Zangrillo ancora a tarda sera —. La situazione clinica è stabile, tanto è vero che io sono a Milano. Presto tornerà a casa della figlia Marina, a Nizza, dove oramai risiede stabilment­e da diversi mesi».

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