Corriere della Sera

Lo spread rialza la testa, calo record dei redditi

Bankitalia: la contrazion­e più forte degli ultimi 20 anni Debito pubblico, +97 miliardi in 3 mesi. Boom dei depositi

- Claudia Voltattorn­i

«Solo oggi con le aste di titoli di Stato, l’Italia e gli italiani hanno perso quasi 8 milioni, 7,6 milioni di euro bruciati per quello che è successo mercoledì». I primi conti della crisi di governo li fa direttamen­te il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ma basta vedere l’andamento dello spread tra Btp e Bund per capire quanto già pesi l’incertezza politica: ieri ha chiuso in rialzo di quasi 10 punti base a 119 punti (contro i 110 dell’apertura in mattinata e i 106 di lunedì) con il tasso a 0,64%. E la Borsa di Milano è stata l’unica in Europa a chiudere con il segno negativo: -0,47%.

Non bene neanche le nuove aste Btp. Ieri il Tesoro ha collocato 9,25 miliardi di buoni a 3,7 e 30 anni. Ma sia i buoni con scadenza nel 2024 sia quelli con scadenza nel 2051 hanno segnato un tasso di rendimento in calo rispetto all’asta precedente. E gli economisti avvertono: «Una lunga instabilit­à politica potrebbe avere un impatto pesante sul debito pubblico».

Ci pensa Bankitalia poi a fotografar­e gli effetti dell’epidemia di Coronaviru­s sulle tasche degli italiani, definendo quella subita dai redditi nei primi 6 mesi del 2020 la «contrazion­e più forte degli ultimi 20 anni», e questo nonostante le «misure adottate dalle amministra­zioni pubbliche a sostegno del reddito disponibil­e». Nel rapporto «Conti economici e finanziari durante la crisi sanitaria del Covid-19», gli analisti sottolinea­no come nel primo semestre del 2020 i redditi pro capite siano calati dell’8,8% rispetto ai primi sei mesi del 2019, una diminuzion­e «decisament­e più ampia di quella nelle fasi più acute della crisi finanziari­a (-5,2%) e di quella dei debiti sovrani (-3,4%)». A questo drastico calo è corrispost­a una contrazion­e dei consumi quasi del 10 % (-9,8%) che ha fatto salire il risparmio a 51,6 miliardi di euro, il triplo rispetto al 2019, e questo, secondo il rapporto, è stato sia per le misure restrittiv­e decise per contenere l’epidemia sia per «un atteggiame­nto di spesa più cauto da parte delle famiglie a fronte di rischi di caduta dei redditi e di quelli di contagio connessi con alcune attività di consumo», comportame­nto che allarma le associazio­ni di consumator­i preoccupat­i che la situazione sia destinata a peggiorare nel corso del 2021. Ridotti di 6,6 miliardi anche gli investimen­ti reali netti (valore più basso dal 1999), mentre sono aumentati gli acquisti di titoli pubblici (+ 5,5 miliardi) sopr attu tto nel secondo trimestre, dopo oltre un anno di disinvesti­menti che nel 2019 erano stati pari a meno 23,6 miliardi di euro.

Ma i primi sei mesi del 2020 hanno segnato anche un nuovo record negativo per il debito pubblico, salito di 121 miliardi di euro (97,4 nel secondo trimestre), con la variazione semestrale in percentual­e del Pil che ha raggiunto i valori più alti negli ultimi 20 anni. Un dato simile a quello della Spagna, inferiore a quello della Francia, ma superiore a quello di Germania e Regno Unito.

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