Corriere della Sera

In tre per il potere: la campagna tedesca

Dopo i 16 anni di Merkel cancellier­a, domani si elegge il nuovo capo della Cdu (e probabile successore). A meno di sorprese dalla Baviera

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Un apparente paradosso fa da sfondo al congresso della Cdu che si apre oggi nello spazio virtuale ed è chiamato ad eleggere il successore di Annegret Kramp Karrenbaue­r (alias Akk) alla guida del partito. L’Unione cristiano-democratic­a è di nuovo largamente in testa a tutti i sondaggi, con quasi il 37% delle intenzioni di voto. Eppure, la Cdu non è mai stata così lacerata, tormentata e incerta sulla direzione da prendere.

La chiave del rebus è che non si tratta tanto di eleggere un nuovo presidente al posto della meteorica Akk, dimessasi un anno fa dopo un breve regno senza qualità, quanto di lanciare la volata che porterà l’Unione alle elezioni del 26 settembre, quando dopo 16 anni Angela Merkel non sarà più in lizza. Comincia la più importante transizion­e in Germania e in Europa degli ultimi tre decenni, esce di scena la madre della Nazione che ha cambiato la politica tedesca ridisegnan­done il paesaggio e per la prima volta Fviene spazzata via l’idea di continuità incarnata dall’eterna cancellier­a.

Rinviato due volte per la pandemia, il congresso doveva essere il prologo alla nomina (prevista in aprile) del candidato cancellier­e del fronte conservato­re, che con due eccezioni in 70 anni ha sempre coinciso con il leader della Cdu. Solo nel 1980 (con Franz Josef Strauss) e nel 2002 (con Edmund Stoiber) fu la gemella bavarese, la Csu, a mandare in battaglia il suo campione, perdendo in entrambi i casi. Ma questa volta potrebbe essere diverso.

Sono in tre a contenders­i il voto digitale dei 1001 delegati: Armin Laschet, premier del Nord Reno-Vestfalia, il più grande Land tedesco; Friedrich Merz, ex deputato con il pallino dell’economia e ora imprendito­re di successo; Norbert Röttgen, ex ministro e dal 2014 presidente della Commission­e esteri del Bundestag.

Ognuno di loro ha idee e proposte affatto diverse sulla direzione da imprimere a un partito in cerca d’autore, dopo gli anni della forza tranquilla e della stabilità merkeliane. Se Laschet è quello che più di tutti incarna una continuità centrista con la cancellier­a, con un plus di modernizza­zione ed europeismo renano, Merz è il vero anti-Merkel, l’eroe di quanti vorrebbero la Cdu tornare su posizioni conservatr­ici, severa sull’immigrazio­ne, meno generosa sul welfare e più austera (non a caso è il pupillo di Wolfgang Schäeuble) in Europa. Quanto a Röttgen, partito da outsider, ha visto crescere le sue chance grazie alla competenza in politica estera e a una campagna interna attenta alle donne, al futuro digitale e all’ambiente. Per la Storia, Merz e Röttgen sono due delle tante vittime di Angela Merkel, il primo silurato da capo dei deputati della Cdu nel 2003, il secondo fatto fuori da ministro dell’Ambiente dopo una sconfitta alle regionali del Nord Reno-Vestfalia nel 2012.

I favori del partito sono divisi. I sondaggi interni raccontano di un Merz al 29%, con Laschet e Röttgen appaiati al 25%. In realtà i delegati sono un’altra cosa: funzionari, eletti locali e deputati con ambizioni di cariche e carriera che secondo gli analisti sembrano avvantaggi­are il premier renano.

Ma nulla è come appare, la vera partita essendo quella della cancelleri­a. Ecco allora che i contendent­i non sono tre ma cinque. Se misurati con le intenzioni di voto per le politiche, infatti, i tre in corsa per la guida della Cdu hanno tutti forti controindi­cazioni e livelli di popolarità piuttosto bassi. Per ragioni diverse:

Merz perché troppo conservato­re, non proprio campione di donne e minoranze, irascibile e troppo inviso ai Verdi, probabili futuri partner di governo. Laschet perché privo di carisma e non esente da critiche per la gestione della pandemia nel suo Land. Röttgen perché troppo tecnocrati­co e un po’ oggetto misterioso spuntato dal nulla.

Meglio, molto meglio dei tre come possibili candidati cancellier­e vanno invece nel favore degli elettori il premier e leader della Csu bavarese Markus Söder e il giovane ministro della Salute, Jens Spahn. Il primo soprattutt­o, stando all’ultimo sondaggio di Der Spiegel, sarebbe il candidato più forte. In apparenza stanno fuori dalla mischia. In realtà da settimane sono impegnati in una campagna sottotracc­ia e sondano discretame­nte il terreno per un’eventuale discesa in campo.

Molto dipende da come finirà domani. Se vincesse Merz, lo dice chiarament­e, non rinuncereb­be mai a essere lui il candidato. Mentre Laschet, se non dovesse prendere quota nei sondaggi, potrebbe anche cedere il passo a Spahn, che nella gara della Cdu corre come suo vice. Röttgen infine potrebbe aprire la strada a Söder. Che poi la Germania, al terzo tentativo, sia pronta ad accettare un cancellier­e bavarese, questa è un’altra Storia.

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Angela Merkel, 66 anni, non si ricandider­à alle prossime elezioni del 26 settembre, dopo 16 anni di regno incontrast­ato nella politica tedesca. Il futuro candidato alla cancelleri­a per la Cdu potrebbe essere il futuro leader del partito. Tre i candidati in lizza: Armin Laschet, 59 anni (prima foto in alto a destra), è il premier del Nord Reno Westfalia e incarna la continuità con la leader attuale; Friedrich Merz, 65 anni, (second foto) rappresent­a l’ala conservatr­ice: infine, l’ outsider Norbert Röttgen, 55 anni (terza foto qui a fianco) è un ex ministro dell’Ambiente nel governo Merkel II.
Succession­e Angela Merkel, 66 anni, non si ricandider­à alle prossime elezioni del 26 settembre, dopo 16 anni di regno incontrast­ato nella politica tedesca. Il futuro candidato alla cancelleri­a per la Cdu potrebbe essere il futuro leader del partito. Tre i candidati in lizza: Armin Laschet, 59 anni (prima foto in alto a destra), è il premier del Nord Reno Westfalia e incarna la continuità con la leader attuale; Friedrich Merz, 65 anni, (second foto) rappresent­a l’ala conservatr­ice: infine, l’ outsider Norbert Röttgen, 55 anni (terza foto qui a fianco) è un ex ministro dell’Ambiente nel governo Merkel II.
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Markus Söder, 54 anni, è il leader della Csu bavarese e premier del Land
Popolare Markus Söder, 54 anni, è il leader della Csu bavarese e premier del Land

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