PARADOSSO A LONDRA: DISCRIMINATO PERCHÉ MASCHIO E CINQUANTENNE
Manager per la sanità britannica cercasi, astenersi padri di famiglia di mezza età. È più o meno così che funzionavano le cose all’ente che dirige il Guy and St Thomas, uno dei maggiori ospedali di Londra: tanto che a un cinquantenne è stato rifiutato il posto di lavoro perché troppo vecchio e troppo maschio. Ma adesso Neil McClements ha avuto giustizia: perché un tribunale ha riconosciuto che è stato vittima di discriminazione di genere e di età e gli ha concesso un risarcimento di oltre 8 mila euro. Può sembrare un caso surreale, ma è andata proprio così: il signor McClements, un laureato di Cambridge, era risultato il più qualificato per il ruolo di project manager preposto allo sviluppo del sistema informatico dell’ente sanitario, ma gli è stato detto che era poco adatto a inserirsi in una squadra di lavoro fatta tutta di donne poco più che trentenni. E dunque gli è stata preferita una ragazza ventenne. Nel colloquio finale, quella che avrebbe dovuto essere la sua dirigente gli ha candidamente confessato che si sarebbe sentita a disagio a dare ordini a un tipo così anziano e addirittura padre di una ragazzina di 11 anni. Ci sarebbe da sorridere, se non fosse che il tribunale di Londra ha preso il caso molto sul serio. E giustamente. Perché la battaglia delle donne per la parità di genere è meritoria e sacrosanta: e sappiamo tutti molto bene quanta strada ci sia ancora da percorrere in questo ambito. Ed è altrettanto importante che gli anziani non finiscano per fare da «tappo» ai giovani. Ma in Gran Bretagna gli esiti finiscono per apparire paradossali: a Londra l’età media è di 36 anni e dunque i quarantenni sono considerati gente di mezza età e i cinquantenni anziani da rottamare (qualche anno fa una agenzia pubblicitaria aveva fatto fuori tutta la prima linea di manager, colpevoli solo di essere maschi bianchi attempati). Mentre c’è tutto da guadagnare a valorizzare il patrimonio di esperienza dei lavoratori attempati (denuncia di conflitto di interessi: chi scrive è un padre cinquantenne). E senza voler nulla togliere alle trentenni in carriera.