Corriere della Sera

«E se la fidanzata di mio figlio ci porta il Covid in casa?»

- Una mamma preoccupat­a

Insegno a Cagliari alle superiori, da novembre, solo a distanza, e ho un figlio ventenne. Io e mio marito, entrambi over 60, abbiamo scelto una vita rigorosa. Dall’inizio della pandemia non frequentia­mo locali, non andiamo a cena da amici o parenti. Nostro figlio invece non ha rinunciato alla ragazza, ora diciottenn­e: quella dei nostri figli è una storia di giovani, legati da poco più di due anni. Avvertiamo però una differenza di mentalità e cultura che non facilita i contatti. Vengo al punto. Mentre nostro figlio vede solo lei, lei sino a che ha potuto, è andata in palestra, in qualche locale, ecc. Va a casa dell’amica del cuore, restandoci talvolta a dormire, vede altri amici e parenti. Per di più con mio figlio ha una relazione amorosa, ossia l’esatto opposto dello star lontani, dunque l’esatto opposto di quanto è consentito dalla scienza, ma non dal cuore. Ciò preoccupa me e mio marito. A ottobre un mio alunno, con relativo clan familiare, è risultato positivo, dopo un funerale. Io e la mia classe siamo finiti in quarantena sino all’esito negativo del tampone. Perciò mio figlio ha rischiato, così come la sua ragazza, la famiglia e le frequentaz­ioni di lei. Mio figlio da poco, ha proposto alla sua ragazza la cosiddetta «bolla» esclusiva, dandoci un senso di sollievo. Ma lei si è indignata, gli ha suggerito persino di parlare con uno psicologo, di sentire gli altri coetanei, ovviamente tutti dalla parte di lei. Mio figlio così ha troncato la relazione. Ma, innamorato com’è, e pure criticato dai coetanei, lo vedo confuso e tentennant­e.

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La lettrice descrive le difficoltà nell’accettare la fidanzata del figlio ventenne nel rispetto delle restrizion­i e senza mettere a rischio la famiglia

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