Pignatelli e le nozze con Pronovias
Matrimoni in calo? Al contrario non accenna flessioni il desiderio di convolare a giuste nozze, il vero ostacolo le norme anti pandemia. «Perché mai cento persone possono stare stipate sui mezzi pubblici e non quaranta, con test negativi e in uno spazio ampio per assistere a una cerimonia nuziale?». Se lo domanda in modo provocatorio Francesco Pignatelli, direttore creativo di Carlo Pignatelli, griffe di famiglia fondata dallo zio Carlo, presidente in carica, nota nel mondo per le linee maschili da cerimonia. «La pandemia ha bloccato i matrimoni, ma le coppie ci contattano per essere pronte per il grande giorno», spiega. Partendo da questo presupposto: essere pronti a rispondere alle richieste di un mercato vivo e trepidante appena si sbloccheranno le restrizioni, il sartoriale marchio made in Italy Carlo Pignatelli e l’iberico Pronovias hanno siglato un accordo decennale per creare una linea ad hoc di abiti per lo sposo. Lo è pure l’etichetta: due fedi nuziali incrociate e il logo Pignatelli for Pronovias. «I nostri abiti da sposa sono apprezzati nel mondo. Ci voleva un corrispondente maschile altrettanto prestigioso — dice Amandine Ohayon, ceo di Pronovias —. Made in Italy e sartorialità di Pignatelli sono la risposta perfetta alle richieste del mercato internazionale». Giacche più destrutturate e spalle più morbide quelle Pignatelli for Pronovias, in sfumature di colori dal naturale a quelli più accessi come il blu: 45 modelli ogni anno; la linea sposo 2022 sarà in vendita dal marzo prossimo e debutterà ufficialmente a luglio. «La pandemia ha cambiato ulteriormente il nostro modo di vita. Così la voglia di cerimonie più “snelle” con poche persone già in essere è risultata oggi la formula vincente — conclude il direttore creativo —. Resta però il desiderio che sia un momento indelebile nei ricordi. Indelebile come deve essere l’abito indossato».