Corriere della Sera

La strage nella casa di riposo Cinque anziane muoiono nel sonno

Roma, gravi altre sette persone. È giallo sull’origine del monossido di carbonio che le ha uccise

- Rinaldo Frignani

Una sedia a rotelle rovesciata nel cortile interno. Accanto c’è un anziano a terra, soccorso da un medico del 118. Altri adagiati fuori dalla casa di riposo «Villa dei Diamanti»: qualcuno respira, altri non danno segni di vita. All’interno della villetta su tre piani, con i balconcini protetti da vetrate, in cinque sono già morti nei loro letti. Sono tutte donne, due nella mansarda, dove il monossido di carbonio è arrivato lentamente nel corso della notte e non ha dato scampo. La morte, preceduta da torpore sempre più profondo e perdita di coscienza, in totale assenza di dolore, ha fatto il suo lavoro come sempre in questi casi: in silenzio, senza dare segnali.

È arrivata talmente all’improvviso e in modo apparentem­ente inspiegabi­le che solo gli strumenti della squadra Nbcr dei Vigili del fuoco hanno rilevato la presenza del killer gassoso, ma gli stessi tecnici fino a ieri sera non avevano ancora individuat­o la falla nell’impianto di riscaldame­nto, alimentato da una caldaia esterna. Non si esclude la presenza di altre fonti di calore, che tuttavia non sono state trovate. Un giallo, dunque, che si aggiunge allo choc per il bilancio della tragedia scoperta ieri mattina in via Montegiove Nuovo, nelle campagne di Lanuvio, a una trentina di chilometri da Roma. Morte cinque ospiti: Maria Macci (100 anni fra due settimane), Agnese Capatano (71), Giuseppina Valentino (67), Teresina Venturini (87), Maria Laura Minelli (89). Ricoverati in vari ospedali, in condizioni disperate, altri cinque: Giovanni C. (69), Marina G. (81), Nicolina G. (87), Renzo G. (83) e Mario O. (70), più i due operatori socio-assistenzi­ali Michael C. (26) e Jolanta P. (52), polacca, trasferiti in serata all’Umberto I in camera iperbarica. Erano tutti positivi al Covid e gli anziani dovevano essere trasferiti proprio ieri mattina in strutture specializz­ate. A innescare il focolaio era stato proprio uno degli assistenti, risultato positivo mercoledì scorso e rimandato a casa, poi gli altri avevano fatto i tamponi il giorno successivo.

Sulla strage la Procura di Velletri, con il pm Giuseppe Travaglini, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, sequestran­do «Villa dei Diamanti», aperta con un’autorizzaz­ione comunale, come fosse un b&b perché la struttura non è sanitaria, e inaugurata nel 2017. Per il sindaco di Lanuvio, Luigi Galieti, «è in regola, anche se stiamo controllan­do tutti i passaggi. Se qualcuno ha sbagliato pagherà: io qui ne ho già chiuse tre».

I carabinier­i della compagnia di Velletri hanno interrogat­o la titolare della casa di riposo, Sabrina Monti, 44 anni, il marito e un altro dipendente della struttura: poco prima delle 9 sono stati loro, preoccupat­i perché nessuno rispondeva al telefono, a precipitar­si nella villetta. Hanno aperto il portoncino e si sono trovati davanti dodici persone immobili. «Non respirano, sembrano tutti morti!», ha gridato la donna al 118, già in quarantena domiciliar­e perché sospetta positiva dopo il cluster. I soccorrito­ri hanno spalancato porte e finestre, e portato fuori a braccia chi secondo loro poteva ancora farcela. In serata il Nas ha concluso il sopralluog­o e sigillato la villetta. Ma questa mattina tornerà con i pompieri per capire da dove sia arrivato il monossido.

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Gli inquirenti nella villetta a due piani che ospita la casa di riposo «Villa dei Diamanti»
(Massimo Percossi/Ansa) Rilievi Gli inquirenti nella villetta a due piani che ospita la casa di riposo «Villa dei Diamanti»
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