Corriere della Sera

Maria, Agnese, Teresina e le altre Era l’ultimo giorno nella struttura prima di essere tutte trasferite

Il dolore e l’incredulit­à delle famiglie: l’abbiamo saputo dalla tv

- di Fulvio Fiano

Fra meno di venti giorni, il 3 febbraio, Maria Macci avrebbe compiuto cent’anni. Nata a Boville Ernica nel Frusinate, ieri, assieme alle compagne del suo ultimo segmento di vita, doveva essere trasferita altrove, nei reparti Covid della provincia dopo il diffonders­i del virus nella comunità alloggio che le ospitava. È invece morta dormendo e addormenta­te sembravano anche Agnese Catapano, 71 anni, di Lanuvio, Maria Laura Minelli, 89 anni, di Castel Gandolfo, Giuseppina Valentino, 67 anni, romana, e Teresina Venturini, nata a Rimini 87 anni fa ma residente ad Ariccia. Non si sono accorte di niente, nessuna di loro. Non hanno fatto a tempo a salutarsi, uccise dal monossido di carbonio entrato, ancora non è chiaro come, nelle loro stanze.

Verso la fine di questa drammatica mattinata, nel cortile della casa di riposo Villa dei Diamanti a Lanuvio, una coperta verde, accanto a una carrozzina ormai vuota, copre il corpo di una delle vittime affiancata dai carabinier­i. Da tutti i paesi della zona cominciano ad arrivare i parenti. «Mamma dov’è, voglio solo sapere se c’è ancora», chiede in lacrime una donna. La strage di anziani nell’ospizio di via Montegiove Nuovo è ancora in parte un mistero racchiuso in altre urla, stavolta rabbiose: «Diteci che cosa è successo!».

Tre giorni fa, il 14, un operatore era risultato positivo al Covid e il contagio si era esteso a tutti gli ospiti della struttura e agli operatori.

Per ricostruir­e la vicenda la Procura di Velletri è partita dal racconto fatto ai carabinier­i di Ariccia da Sabrina Monti, la titolare della struttura. È lei ad aver dato l’allarme ieri mattina. Aveva lasciato la sua quarantena cautelare per capire perché il telefono del centralino e quello degli operatori squillasse a vuoto, andando quindi a verificare di persona. La scena che si è trovata davanti, come da lei descritta, è stata quella di un operatore della casa di riposo privo di sensi ai piedi di un divano nella sala all’ingresso, dove forse si è interrotta la sua disperata ricerca di aria. In due camere ha invece trovato le finestre aperte, in un estremo tentativo di salvezza o forse chissà. Di certo l’alta concentraz­ione di monossido ha rallentato le operazioni di recupero dei cadaveri da parte dei Vigili del fuoco. Le ultime due salme sono state portate via alle 18.

Inaugurata nel 2017, Villa dei Diamanti non è una struttura sanitaria, non accoglieva (tranne che in un caso) persone seguite dai Servizi sociali e tutti i suoi ospiti erano qui con l’unico scopo di non essere soli. Camere singole riscaldate da termosifon­i alimentati da una caldaia a gas, posizionat­a all’esterno della struttura, che dieci giorni fa era stata revisionat­a. Non c’erano a una prima analisi, e come ha confermato anche la dirigente della struttura, stufe, bracieri o altri strumenti in grado di sprigionar­e monossido di carbonio. La struttura è stata sequestrat­a dal Nas e la Procura di Velletri indaga per omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. «La mia assistita ha sempre provveduto con diligenza a far eseguire i controlli degli impianti e ha sempre avuto estrema cura degli ospiti della struttura che chiama “nonni”», dice Daniele Bocciolini, l’avvocato che assiste Sabrina Monti, non indagata.

«Nessuno ci aveva avvertiti e l’abbiamo saputo dalla television­e. Vi sembra giusto? È una mancanza di rispetto», dicono ancora i parenti all’esterno della casa di riposo mentre cercano di avere notizie. Il Covid complica tutto e non vengono lasciati avvicinare. Nelle ore successive a decine arriverann­o le telefonate al 112 per chiedere se i propri cari sono vivi e dove sono stati ricoverati. «Mamma prima era in un’altra casa di riposo, è qui da tre anni. Cosa è successo? A che ora? La titolare Sabrina lo sa? Chiamavo lei, volevo sapere come sta. Vogliamo solo sapere se le nostre madri sono vive o morte, non certo per creare problemi», dice un’altra figlia in pena. Ci vorranno ore per avere una risposta.

«La nostra comunità è a lutto»; dice il sindaco, Luigi Galieti. Non solo per il Covid, tutti gli esercizi di Lanuvio oggi resteranno chiusi.

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(foto Barsoum) In strada L’incredulit­à dopo la tragedia fuori da Villa dei Diamanti a Lanuvio

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