Cromoterapia
Silvia Venturini Fendi e la «normalità» che si accende di colori: «Libertà di vestire senza seguire i soliti canoni estetici»
Epiù mi viene voglia di lei… la normalità. La scrive, la canta, la disegna Silvia Venturini Fendi questa riflessione che è «un» anzi è «il» desiderio, comune. «E voglio cercarla questa normalità con uno sguardo ottimista per un prossimo inverno che voglio pensare con più gioia e buonumore e voglia di camminare per le strade con un cappotto colorato e un piumino morbido in seta: protettivi e terapeutici». E si è battuta sino all’ultimo la stilista per poter sfilare dal vivo, con il pubblico e gli applausi a scena aperta: «Mi guardo attorno e non vedo ancora nulla che mi dia le stesse emozioni di una passerella: un’energia insostituibile. Ma non è stato possibile».
Così un video, in streaming dove immagini e parole, suoni e luci hanno cercato di trovare quella normalità.
Non senza l’interrogativo rivolto agli interlocutori. «Quale potrebbe essere? Credo l’individualità. La libertà di vestire senza certi canoni estetici, per esempio». A cominciare con l’esprimere la gioia attraverso i colori, sottolineare il tempo ritrovato con un cappotto-vestaglia cocoon, sfidare le convenzioni con completi con tagli alla Fontana improvvisi, affermare la propria bizzarria con un gilet dai ricami divertenti o cappotti con stampe esilaranti che sono gli «scarabocchi» di niente meno che Noel Fielding, l’ecclettico attore-scrittore e co-conduttore di The Great British Bake off, il talent dei pasticcieri seguitissimo in Inghilterra.
Un video più «contenuto», si potrebbe definire veloce se non fosse che questo termine non è ciò che Silvia Fendi recupererebbe dalla «normalità precedente: «Già. Se dovessi pensare a cosa non vorrei più riavere è il tempo che non c’era, per noi, o le isterie inutili che rubavano energie ad altro». «Ho voluto un filmato più breve perché ho pensato proprio al tempo della gente che magari in quel momento, da casa, ha attenzioni diverse. Ho voluto la musica e le parole e la luce per entrare in dialogo».
«What is normal today», appunto è il titolo del corto animato dalla creatività di Nico Vascellari e Michel Gaubert e la musica di Not Waving, nome d’arte di Alessio Natalizia. L’inizio è in colori sobri, naturali, che via via esplodono nella forza del giallo, del rosso, del rosa shocking, del blu intenso, del verde. Il suggerimento di affidarsi alla cromoterapia: «Perché no? La moda olistica, terapeutica».
E mentre la paletta si accende, tessuti e silhouette riflettono la tendenza: confortevoli entrambi. E il gioco del vestire per essere dentro e fuori casa (dalla felpa di montone reversibile alle maglie «componibili») allo stesso momento, sonno e veglia, sogni e realtà, luce e ombra riesce alla stilista che destruttura e fa capi reversibili, sino allo stivaletto «scomponibile»: la tomaia si sfila e resta una pantofola. Geniale e surreale o normale, già.