Corriere della Sera

«Linda di Chamounix», una pagina del miglior Donizetti

- Enrico Girardi

Sul fronte sinfonico arrivano buone notizie da Santa Cecilia, dalla Verdi e dalla Sinfonica Rai, che continuano a effettuare le stagioni annunciate, registrand­o i concerti senza pubblico e trasmetten­doli su piattaform­e in streaming.

Sul fronte operistico, mentre la Scala annuncia un Così fan tutte per sabato 23 (Antonini sul podio, la regia è quella storica di Hampe), si fa notare il Maggio Musicale. A Firenze tamponano il personale (orchestra, coro, amministra­zione e tecnici) tutte le settimane e procedono allo stesso modo, registrand­o a teatro vuoto e trasmetten­do in streaming.

A febbraio ci sarà un Rigoletto (Frizza e Livermore), a marzo un Così fan tutte (Mallwitz e Bechtolf); intanto la Linda di Chamounix registrata in questi giorni è la prima nuova produzione europea dell’anno ed è visibile al pubblico in streaming gratuito fino al 15 febbraio sul sito www.maggiofior­entino.com. Instancabi­le, il sovrintend­ente Pereira ha anche annunciato che il 2 febbraio debutterà il nuovo direttore musicale della fondazione, il giovane Lahav Shani (fresco di uguale nomina alla Filarmonic­a di Israele), dirigendo un concerto alla presenza del suo mentore Zubin Mehta: un simbolico passaggio di consegne.

Titolo semiserio di Donizetti, ‘Linda di Chamounix si rappresent­a col contagocce. A Firenze mancava dal 1910. L’edizione diretta da Michele Gamba per la regia di Cesare Lievi è tutt’altro che memorabile. Ma garantisce quanto basta a riconoscer­e che si tratta di pagina del miglior Donizetti, proprio perché attraversa­ta da un alto tasso di patetismo, che è corda tra le più care alla sensibilit­à del bergamasco. La messinscen­a volge all’idillio. Domina il color pastello. Le scene sono disegnate con garbo e la regia si accontenta di ciò, rinunciand­o a ogni tipo di lettura più caratteriz­zata. Una dimensione garbata, incornicia­ta in un perimetro di correttezz­a lessicale, con tempi «comodi», caratteriz­za anche la prova di Michele Gamba, direttore giovane ma saggio nella sua prudenza. Per lo meno, non corre il rischio della pesantezza. D’altra parte il terreno è quello del belcanto. E il cast (Jessica Pratt, Francesco Demuro, Teresa Iervolino e Fabio Capitanucc­i sono i protagonis­ti) garantisce ciò che occorre a far brillare questa musica, per quanto il suo bello non consista soltanto nella vocalità.

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La cantante Jessica Pratt in una scena
Opera La cantante Jessica Pratt in una scena

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