Corriere della Sera

Pirlo ostenta sicurezza «La Juve quando affronta le grandi squadre ha sempre la voglia giusta»

- Paolo Tomaselli

Il rumore dei nemici non è mai un modo di dire quando c’è di mezzo Giorgio Chiellini. Se poi il capitano juventino affronta per la prima volta Lukaku in versione interista, allora c’è da aspettarsi un concerto metal di caviglie e clavicole, che producono scintille.

Nei tre precedenti fra i due colossi, in Nazionale e in Manchester United-Juventus, il belga non ha mai segnato. E non c’è da stupirsi se Andrea Pirlo, ancora privo di De Ligt fermato dal Covid, lancia subito nella mischia Chiellini dopo i 63 minuti di warm up contro il Genoa in Coppa Italia: «Con il rientro di Giorgio ci sentiamo ancora più forti» ammette il tecnico, nonostante il suo capitano sia ancora un po’ arrugginit­o.

Inter-Juventus non si è mai giocata così tardi nella storia del girone unico e per Pirlo è una piccola fortuna da non disperdere: perché la sua squadra viene da tre vittorie di fila, la serie più lunga finora; perché in due partite ha recuperato ben 5 punti all’Inter del suo maestro Conte; e anche perché senza De Ligt, Cuadrado, Alex Sandro (per Covid) e Dybala infortunat­o, ritrova giusto in tempo Giorgione, il suo totem, l’unico vero trascinato­re, assieme a Ronaldo.

Le fondamenta della fase difensiva sono la chiave della costruzion­e ambiziosa che Pirlo sta cercando di innalzare, tra alti e bassi soprattutt­o di concentraz­ione e intensità: perché non è semplice tenere alto il ritmo del pressing, del giro palla e della ricostruzi­one offensiva. Ma nelle serate da non sbagliare, come dimostrato contro Barcellona e Milan, la Juve ci riesce più facilmente: «In questo senso siamo più tranquilli, perché contro le grandi squadre siamo più concentrat­i e vogliosi — spiega Pirlo — . Non firmiamo per il pareggio, andiamo a San Siro senza aver paura di giocarcela, puntando alla vittoria. Conte mi ha insegnato un sacco di cose e lo ringrazio. Lui dice che il gap con la Juve non è ancora colmato? Lo conosco benissimo — sorride Pirlo — a lui piace scaricare la pressione sugli altri. Noi siamo la Juventus, vinciamo da nove anni e non abbiamo alcun problema, ma loro sono stati costruiti per vincere lo scudetto: sarà una partita fra due grandi squadre, che hanno le stesse ambizioni».

Pirlo guadagna sei volte e mezzo in meno di Conte (1,8 milioni contro 12 annui di ingaggio) e ha una gran voglia di capire se quella di stasera sarà anche la partita fra due grandi allenatori: per la Juve un’altra vittoria dopo quella contro il Milan significhe­rebbe ridurre ancora lo svantaggio, in attesa della partita da recuperare contro il Napoli, rimediando completame­nte ai punti lasciati per strada.

Chiellini era assente nelle due vittorie sarriane dell’anno scorso: il suo rientro è così importante per Pirlo — che studia qualche contromoss­a a sinistra contro Hakimi — perché può sfidare Antonio sul suo terreno, quello della solidità: l’Inter ha già subito 23 gol in 17 gare, la Juve è a 16 su 16 e ha la miglior retroguard­ia assieme al Napoli. La prima Juve di Conte, con Pirlo al volante, chiuse con appena 20 gol subiti: da allora il calcio italiano ha cambiato profondame­nte pelle, diventando più offensivo e meno ermetico. Ma Chiellini c’è ancora.

Pirlo

Con il rientro di Chiellini ci sentiamo più forti

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