Corriere della Sera

Diritti tv, indaga Milano «Sul calcio possibili favori»

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

La Procura e la GdF di Milano, che nel maggio 2020 avevano iniziato a vagliare l’ipotesi di «falso» nel verbale della assemblea di elezione per acclamazio­ne il 19 marzo 2018 (anziché a scrutinio segreto) del banchiere Gaetano Miccichè a presidente di Lega Calcio all’epoca del commissari­o Giovanni Malagò, hanno «un troncone di indagine che come oggetto ha il supposto favore riservato a Sky Italia nella procedura di assegnazio­ne dei diritti televisivi del campionato di serie A per il periodo 2018-2021». Lo si ricava dal decreto con il quale la gip Chiara Valori martedì ha sequestrat­o 10,9 milioni di euro all’irreperibi­le Massimo Bochicchio, l’ex banchiere di Hsbc e poi spericolat­o consulente che da un centinaio di clienti (specie nel calcio come l’allenatore dell’Inter Antonio Conte) raccolse e investì offshore, senza allo stato saperli restituire, almeno 500 milioni (1,8 miliardi a dire dello stesso Bochicchio intercetta­to). Questa sua indagine (a Milano riciclaggi­o di soldi di evasori fiscali, a Roma appropriaz­ione indebita e truffa dei soldi leciti

L’indagine sul buco del broker nata dagli atti sulla riunione in Lega Calcio nel 2018

datigli dai clienti) non c’entra con quella in cui Malagò è indagato per la modalità di elezione di Miccichè. Ma nel decreto di sequestro dei soldi di Bochicchio — che si nutre anche dei commenti su Bochicchio scambiati da Malagò con i più svariati amici, dal vicepresid­ente di Sky Italia ed ex a.d. di Hsbc Marzio Perrelli al nipote di Saragat capo del servizio Patrimonio della segreteria della Presidenza della Repubblica —, il gip premette che «la notizia degli illeciti di Bochicchio è emersa dall’ascolto delle conversazi­oni intercetta­te in relazione a questo» altro «e precedente troncone di indagine». Che sinora si credeva vertesse solo sul voto in Lega Calcio nel 2018 dei vivaci presidenti di club (leggendari­o il trambusto nel quale la voce di uno chiedeva dubbiosa: «E se vota no qualcuno, che famo?», e la voce di un altro rispondeva ridendo: «Famo sparire il seggio»). E che invece adesso si intuisce stia esaminando anche il travagliat­o iter dei diritti tv del calcio italiano, nel 2018 assegnati per 973 milioni dalla Lega a Sky dopo la rescission­e (per non conformità delle fideiussio­ni) dell’iniziale contratto a MediaPro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy