Il Napoli vince ma saluta la Coppa La sfida con la Juve si gioca il 17 marzo
Gli esperimenti tattici (la difesa a tre) condannano ancora una volta Gattuso e il suo Napoli, ed è addio anche all’Europa League. Nonostante la vittoria. «Prendetevela con me — ribadisce l’allenatore — non con i ragazzi. Loro devono stare tranquilli. Si allenano poco e le critiche mettono tensione». Resta la piccola consolazione di un volenteroso secondo tempo, quando Rino torna sui suoi passi e corregge il modulo.
La gara di ritorno contro il Granada allo stadio Maradona è iniziata con un gol lampo di Zielinski. La migliore prospettiva per ribaltare lo 0-2 dell’andata sortisce però uno strano effetto. Il Napoli invece di sfruttare il contraccolpo psicologico subito dagli avversari, arretra. Aspetta e fa (ri)prendere campo alla squadra di Martinez. Puntuale arriva l’errore difensivo: segna Montoro («preso un gol assurdo», dice Gattuso). Unico brivido sul finire del tempo, la traversa di Insigne su punizione. Poi una serie infinita di cartellini gialli, sintomo di nervosismo fine a se stesso.
Gattuso nella ripresa cambia il piano-gara e torna alla difesa a quattro. Ora c’è Mertens a sostenere l’attacco, Politano e Insigne tornano nei loro ruoli naturali. La differenza è sostanziale, la squadra ritrova geometrie e riconquista coraggio. Il gol di Fabian Ruiz al quarto d’ora riapre alla speranza: il Napoli spinge, ma l’impresa non riesce. La delusione è tanta (il Granada è 9° nella Liga), come la consapevolezza di Koulibaly: «D’ora in poi non abbiamo più scuse». E c’è poco meno di un mese per preparare al meglio la gara della discordia contro la Juve fissata per il 17 marzo.