Corriere della Sera

Primo «sì» al mega piano di Biden

La Camera approva il pacchetto da 1.900 miliardi di dollari. Resta il disaccordo sul salario minimo

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE G. Sar.

Joe Biden incassa il «sì» della Camera al pacchetto anti-Covid da 1.900 miliardi di dollari, con «soddisfazi­one», ma senza menzionare l’aumento del salario minimo a 15 dollari all’ora. È la misura più osteggiata dai repubblica­ni, ma anche da almeno due senatori democratic­i, Joe Manchin (West Virginia) e Kyrsten Sinema (Arizona). Da domani la manovra dovrebbe passare all’esame del Senato. I democratic­i puntano ad approvarla entro il 14 marzo, quando scadranno i benefici aggiuntivi per i disoccupat­i nel Paese.

Per comodità possiamo immaginare il provvedime­nto costruito su tre piani. Solo sul primo, quello della vaccinazio­ne, c’è quel consenso largo, trasversal­e, sollecitat­o da Biden nelle scorse settimane. Tre le voci di spesa per un totale di 85 miliardi così ripartiti: 50 miliardi per potenziare i test e il tracciamen­to; 19 per assumere altro personale sanitario; 16 per rafforzare la rete di fornitura e di distribuzi­one dei sieri.

Si passa poi al secondo livello: l’assistenza. Qui i 50 senatori democratic­i possono dare il via libera, adottando la cosiddetta procedura di conciliazi­one che richiede la maggioranz­a semplice. Sono in gioco 422 miliardi di dollari da distribuir­e con assegni da 1.400 dollari una tantum a milioni di americani con un reddito annuo inferiore a 75 mila dollari; oppure 2.800 dollari a famiglie con introiti complessiv­i fino a 150 mila dollari. Cifre che si aggiungono rispettiva­mente ai 600 e ai 1.200 dollari già distribuit­i nel 2020 dall’amministra­zione Trump. I repubblica­ni sostengono che non ci sia bisogno di altri stanziamen­ti. È invece necessario tenere sotto controllo il debito pubblico, ormai pari al 130% del pil ed evitare fiammate dell’inflazione. Due obiezioni respinte dal Segretario al Tesoro, Janet Yellen e, sia pure in modo indiretto, dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell: è urgente riattivare il volano dei consumi, che valgono due terzi del pil; il tasso di inflazione è stabilment­e sotto il 2% ed è quindi in grado di assorbire lo «stimulus» della spesa pubblica. Più o meno lo stesso discorso vale per l’aumento dei sussidi, un extra di 400 dollari la settimana da versare ai 19 milioni di disoccupat­i presenti sulle liste federali o statali (dato aggiornato al 6 febbraio scorso), fino al 29 agosto. Non ci dovrebbero essere problemi neanche per i 350 miliardi dirottati verso gli Stati e le amministra­zioni locali.

Il punto critico è il terzo stadio: l’aumento del salario minimo da 7,25 a 15 dollari l’ora. La proposta si è incagliata nel complicato regolament­o del Senato: la garante delle regole, Elizabeth MacDonough, ha stabilito che non può rientrare in un pacchetto che ha un impatto sul bilancio federale.

Ma il vero tema è politico. Dicono i democratic­i: portiamo fuori dalla povertà 900 mila persone e incrementi­amo la paga di altri 27 milioni di americani. Obiettano i repubblica­ni: manderete fuori mercato le piccole imprese e 1,4 milioni di lavoratori perderanno l’impiego.

Nel mezzo c’è il tormento dei due dissidenti Manchin e Sinema. Le trattative sono già iniziate. Un’ipotesi è quella di imporre il minimo salariale solo alle grandi imprese, con un meccanismo di sanzioni o di penalità.

In gioco 422 miliardi da distribuir­e con assegni da 1.400 dollari a milioni di americani

 ??  ?? Soddisfatt­o
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, 78 anni, ieri alla Casa Bianca
Soddisfatt­o Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, 78 anni, ieri alla Casa Bianca

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy