Corriere della Sera

L’italiano che sfida il Louvre «Rovinata l’opera di Twombly»

Ridipinta la sala con l’affresco dell’artista. E ora la fondazione minaccia una causa

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

«Nessuno dal Louvre ci ha avvisati, lo sono venuto a sapere da un amico che mi ha inviato una foto. Ho ricevuto l’immagine su WhatsApp e ho pensato “ma cos’è questa cosa di pessimo gusto” vedendo quelle pareti rosse e nere che ricordano una sala hitleriana... Non ho riconosciu­to subito che si trattava del soffitto di Twombly al Louvre, l’ho realizzato dopo un istante, come quando si vede qualcosa con la coda dell’occhio. Che dispiacere».

Nicola Del Roscio è stato per quasi cinquant’anni assistente di Cy Twombly, il curatore del catalogo delle sue opere e ora presidente della fondazione che porta il nome del grande artista americano, morto 83enne a Roma nel 2011. Al telefono da Gaeta, cuore del sodalizio con Twombly, Del Roscio racconta del conflitto che dall’inizio di febbraio lo oppone al più importante museo del mondo, il Louvre.

L’ultima grande opera realizzata da Cy Twombly un anno prima della scomparsa è «The Ceiling», il soffitto della sala dei bronzi greci inaugurato nel 2010 al primo piano dall’ala Sully. Trecentoci­nquanta metri quadrati di un cielo blu — «il blu della pittura, il blu di Giotto», diceva l’artista — con dischi bianchi e ocra e i nomi in greco antico degli scultori Fidia, Prassitele e altri. Un’opera realizzata su commission­e del Louvre, e pensata per dialogare con il resto della sala: le pareti bianche e il pavimento di marmo chiaro.

Cy Twombly scelse i colori del soffitto in base alla particolar­e luminosità della sala, tenendo conto del contesto complessiv­o. «The Ceiling non è un quadro, per dire, del Pinturicch­io, che poi può essere spostato con la sua cornice e far parte di altri allestimen­ti — spiega Del Roscio —. E nell’arte contempora­nea è ormai abituale considerar­e insieme l’opera e l’ambiente che la accoglie, sono elementi inscindibi­li».

Nel 2018 però la direzione del Louvre ha deciso di rinnovare le quattro sale del dipartimen­to delle Antichità greche, etrusche e romane, e negli ultimi mesi i lavori sono arrivati alla sala dei bronzi greci. Le pareti sono state dipinte di un rosso intenso, con pesanti inserti neri. Anche il pavimento di marmo chiaro è stato ricoperto da un parquet scuro. Se si mettono a confronto le due foto, prima e dopo

il rifaciment­o della sala, il contrasto è evidente: l’atmosfera luminosa e aerea della prima versione è totalmente perduta. L’effetto cercato e ottenuto da Twombly è stato cancellato.

«Se questo non è un affronto a uno dei più grandi pittori del XX secolo, non saprei che cosa potrebbe esserlo», ha detto al Telegraph Nick Serota, storico dell’arte britannico che per quasi trent’anni è stato direttore della Tate Gallery. Gli avvocati della Cy Twombly Foundation hanno scritto al direttore del Louvre Jean-Luc Martinez e anche alla ministra francese della Cultura, Roselyne Bachelot, protestand­o per non essere stati consultati e parlando di violazione dei diritti morali dell’autore. Non hanno ancora ottenuto risposta, anche se fonti del Louvre hanno detto a Le Monde che «il soffitto maestoso creato nel 2010 da Cy Twombly su richiesta del Louvre è stato integralme­nte preservato, i lavori non hanno portato ad alcuna alterazion­e dell’opera».

Del Roscio non è d’accordo, l’alterazion­e c’è stata eccome: «Hanno distrutto l’armonia della sala, l’atmosfera di leggerezza che costituiva l’opera d’arte nel suo insieme. Se lo avessimo fatto noi italiani... Adesso chiediamo il ripristino delle condizioni precedenti, nella speranza che affronti simili non si ripetano più».

«Una cosa di pessimo gusto: quelle pareti rosse e nere ricordano una sala hitleriana»

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In alto la sala dei bronzi greci dell’ala Sully del Louvre, con il soffitto affrescato da Cy Twombly. Sotto, la stessa sala dopo il restyling
Prima e dopo In alto la sala dei bronzi greci dell’ala Sully del Louvre, con il soffitto affrescato da Cy Twombly. Sotto, la stessa sala dopo il restyling
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