GREEN E DIGITALE SONO BELLISSIMI MA SERVIRÀ ANCHE ALTRO
Caro Aldo, il piano europeo per il Next Generation Eu è stato pensato, analizzato e destinato a determinati target ambientali e digitali in un momento storico che non aveva previsto l’epidemia che sta travolgendo l’Europa ed il mondo. Siamo sicuri che questi fondi non saranno invece necessari per affrontare le macerie che ci ritroveremo a epidemia finalmente sotto controllo? Non vorrei che i politici fossero come sempre in ritardo nell’affrontare la situazione che ci troveremo.
SCaro Gilberto,
ono d’accordo con lei. Nessun dubbio che l’ambiente e il digitale siano temi strategici, da cui dipende il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’Italia, a parte le eccellenze che sono per definizioni poche, è arretrata in questi campi. Mettere in sicurezza il territorio e portare un computer in ogni famiglia, tanto per fare un solo esempio, è senz’altro un obiettivo importante. Tuttavia concentrare il Recovery Plan su questi due punti, cui ovviamente vanno aggiunte le infrastrutture — per le quali non riusciamo già adesso a spendere i fondi europei—-, rischia di non creare abbastanza posti di lavoro, di non far arrivare le risorse alle famiglie e alle aziende in difficoltà, di avere un impatto limitato sul Pil, insomma di non centrare il vero obiettivo: far ripartire la crescita.
L’economia italiana non è solo green e digitale. È industria meccanica, già ridimensionata dalla crisi degli anni scorsi. È industria tessile, messa in ginocchio da un anno in cui i consumi con la gente chiusa in casa sono stati poco più di zero. È industria alimentare, che si è salvata con il boom dell’export. È edilizia, quasi ferma dappertutto. È siderurgia; o ci siamo dimenticati dell’Ilva? È turismo, che non si riprenderà in pochi mesi. È piccolo commercio, mai così in difficoltà.
Certo, il green e il digitale attraversano anche questi ambiti, dall’agricoltura biologica all’accesso delle nostre imprese al commercio elettronico. Ma prima di mettere i pannelli solari a una casa e collegarla con la banda larga, bisogna costruire o ricostruire i muri. E quindi una parte delle risorse europee dovrà andare al risarcimento dei danni e agli investimenti anche nei settori tradizionali. Ci sarà insomma da rinegoziare gli accordi e di estenderne la portata.