Il Milan stringe i denti per mantenere le distanze
Serve il vecchio Diavolo. E serve subito. C’è poco da girarci intorno: senza una svolta, la Champions è a rischio. La gara di stasera in casa della Roma, una concorrente direttissima, è un esame cruciale, di quelli che non si possono fallire. Una sconfitta non solo consentirebbe ai giallorossi di portarsi a due punti, ma ridisegnerebbe gli scenari complessivi: con 7 squadre in corsa per 4 posti, dall’Inter al Napoli, la caccia ai milioni della grande coppa diventerebbe da qui alla fine una vera e propria guerriglia da tutti contro tutti. Ecco perché difendere il proprio vantaggio come fosse un tesoro deve diventare la vera missione rossonera da qui al 23 maggio. Tre mesi durante i quali il Milan deve riprogrammarsi: un conto è una corsa a due per lo scudetto, un altro è uno sprint collettivo per il piazzamento Champions. «È
L’ammissione
Pioli ammette:
«È un momento decisivo per noi, vale come uno spareggio»
un momento decisivo, vale come uno spareggio» ammette Pioli. L’obiettivo è tenere a distanza la Roma. Significa, ragionando in maniera pragmatica, come dovrà succedere da qui in poi, che un pareggio andrebbe benone.
Difficile però riuscirci giocando, o meglio non giocando, come nelle ultime partite. Fra le molte statistiche negative, quella che inquadra meglio la crisi rossonera non sono tanto le 5 sconfitte già subite in meno di due mesi contro le 3 complessive di tutto il 2020, quanto le 4 partite senza gol su azione. Il Milan, che fino a poche settimane fa realizzava almeno due gol a gara, ora non sa più segnare. Questione di testa o gambe? C’è dentro un po’ tutto.
«Dobbiamo tornare a giocare di più nella metà campo avversaria, occorre alzare pressione e ritmo» è il piano del tecnico rossonero, che stasera in attacco si affiderà ovviamente al solito Ibrahimovic. Contro la Roma, Zlatan di solito si scatena: già 12 gol in 20 partite, in serie A è la sua vittima preferita. Anche lui, che pure sia nel derby sia contro la Stella Rossa è stato fra i pochissimi a salvare la faccia, ha bisogno assoluto di ripartire, di dare un segnale, a se stesso e agli altri. Martedì comincia Sanremo e arrivarci sulla scia di una prestazione delle sue, appunto alla Ibra, sarebbe tutta un’altra musica.
Il problema è che sono in molti in questa fase a giocare sotto standard. Il calo di Theo Hernandez, Calhanoglu e soprattutto Romagnoli è sotto gli occhi di tutti. L’assenza di Bennacer in mezzo al campo si sta facendo sentire, Kessie da solo non può reggere e Meité è una delusione. L’algerino dovrebbe tornare mercoledì contro l’Udinese: significa che anche stasera la regia toccherà a Tonali, l’ex bimbo prodigio costato 35 milioni. Deve però ancora dimostrare di valerli. Pure per lui oggi è una grande occasione. Vediamo se finalmente la coglie.