Corriere della Sera

Andrea, l’uomo che sussurra alle api: «Mi curo con loro»

Marsala, è malato di sclerosi multipla: «Dal veleno che estraggo, ho benefici contro crampi e tremori»

- Felice Cavallaro

● Andrea Licari, 43 anni, di Marsala, malato di sclerosi multipla dal 2007, si cura con il veleno delle api

● Licari estrae il veleno che poi usa per punture sottocutan­ee che gli provocano diversi benefici

Per gli altri disabili e per i suoi amici di Marsala è l’uomo che sussurra alle api. Perché, inchiodato alla sedia a rotelle, Andrea Licari se le è fatte alleate. Allevandol­e nelle sue arnie. Anche per strappare loro il veleno e iniettarse­lo. Antidoto ai dolori di un ragazzone piegato dalla sclerosi multipla nel 2007. Patologia curata adesso, a 43 anni, con un sistema fai da te che incuriosis­ce medici e scienziati.

Nella sua campagna a metà strada fra Trapani e Mazara del Vallo, Andrea, una passione per l’informatic­a, ma anche una vita da barman nelle discoteche di Rimini e Milano Marittima, prende infatti le api fra le dita e, proteggend­one il pungiglion­e, si fa donare il veleno per alleviare i suoi dolori. Il veleno come rimedio a tremori, crampi e formicolii della malattia.

E ora Andrea — insieme all’Anffass, l’Associazio­ne di famiglie e persone con disabilità — vuole trasformar­e quelle arnie in «un apiario didattico inclusivo senza barriere», come scrive nel sito «biopassion­i» raccontand­o l’uso di questo veleno noto ai tempi di Ippocrate e che, pare, utilizzò perfino Carlo Magno per curare la gotta.

Andrea ricorda ancora quando ricevette la diagnosi: «Una mazzata che fu però una liberazion­e. A quel punto almeno conoscevo il nome del nemico. Cominciai ad affrontarl­o con le 13 terapie da protocollo, interferon­e e tutto il resto. Distrutto dagli effetti collateral­i. Per questo deciso a non arrendermi. A cercare altro, navigando per tanti siti online. Così ho scoperto l’apiterapia, che in Oriente ha 5 mila anni di storia, mentre in Europa compare a cavallo del Novecento».

E che cosa scopre? «Che la risorsa delle api non è solo il nettare, il miele, ma il veleno. E, dopo avere miscelato i miei risultati con l’esperienza di alcuni terapisti dell’agopuntura, decido di farmi pungere».

Senza esperienza? «Per riuscire nell’impresa ho studiato e sono diventato apicultore. Adesso so distinguer­e l’età delle api, le varie specie, come marcare le regine. So prenderle con le dita».

La tecnica per l’estrazione è complessa: «Il veleno finisce sul vetro, ma a contatto con l’ossigeno si cristalliz­za. Poi con un processo di liofilizza­zione vengono fuori le boccettine di veleno che uso per punture sottocutan­ee». L’effetto? «Dopo pochi minuti scompaiono tremori e soprattutt­o i crampi che tormentano noi malati».

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Andrea Licari, 43 anni (Foto Max Firreri)
All’aria aperta Andrea Licari, 43 anni (Foto Max Firreri)

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