Dalle «prove di stampa» nascono abiti
Le ragazze sfilano davanti alle sedie vuote del teatro Parenti di Milano. Un messaggio forte per lo spettacolo che chiede di ritornare a nutrire i cuori. At this stage è il titolo scelto da Gilberto Calzolari per il digital fashion show della collezione autunno inverno 2021. «Un tributo al teatro, ma per me è anche una riflessione su questo momento, su dove vogliamo andare, in un periodo che ha costretto tutti a tornare all’essenza. Proprio per questo ho voluto riscrivere il mio alfabeto colorato e vibrante all’insegna della sostenibilità e di una ritrovata femminilità», spiega lo stilista che ha ricevuto una serie di riconoscimenti per l’impegno verso una moda responsabile, a partire dal Green Carpet Fashion Award. La nuova sensualità però è sempre disinvolta e non sacrifica mai il confort. «I contrasti sono la modernità: maschile e femminile, retrò e futurista, lucido e opaco, colori cupi, teatrali, e brillanti, luci, rigore e scatti di follia, un po’ come sono le nostre vite in questo periodo». Il romanticismo retrò in realtà guarda al futuro. Il cappotto plaid è in lana cashmere rigenerata. Ha due spacchi laterali come un kimono e «vive di contrasti». Si può portare sulla gonna di vinile con aperture molto profonde. L’abito scivolato in poliestere è realizzato con il filo che recupera le plastiche dal mare. Gli Anni ‘60 ritornano nell’abito con tasche, coulisse e grafismi. Finale upcycling con i vestiti «Pantone» realizzati con i cosiddetti Atlanti, «prove di stampa ink-jet (senza sprechi d’acqua) creati dagli stampatori per “settare” le macchine ogni volta che hanno bisogno di testare il colore su un tessuto, perché ogni filato reagisce diversamente ai toni». Chilometri di stoffa che vanno al macero. «Così, invece, diventano un esempio creativo di moda circolare».