Corriere della Sera

Annalisa: a Sanremo la mia anima nuda

«Quinta volta al festival. E mi racconto senza filtri»

- A. Laf.

Via tutto. Alla fine si è tolta i vestiti. Nella copertina di «Nuda», album uscito a settembre, Annalisa aveva felpa, shorts e anfibi. Ora c’è «Nuda10», versione ampliata con il brano che porta a Sanremo e altre inedite e che celebra i 10 anni di carriera, e sulla cover la cantante è senza veli. «Volevo mettere l’accento su una nudità simbolica, togliere i filtri e le sovrastrut­ture che usiamo sempre. E ora il cerchio si chiude alla perfezione, rifletto la nudità interiore con quella esteriore». Spogliarsi sul set... «In realtà avevo un costume. Volevo fare una cosa evocativa ed elegante, è stata più difficile da pensare che da scattare. E grande merito va anche alla fotografa, Luisa Carcavale, con cui c’è un rapporto consolidat­o».

Quinta volta al Festival «ma non esistono veterani a Sanremo, ho visto anche artisti storici che quando è il loro turno tornano come alla prima volta». La canzone con cui si presenta si chiama «Dieci». Come la ricorrenza, ma anche quante sono quelle ultime volte che ultime non sono mai. «Sono relazioni che forse sarebbe meglio chiudere, ma se lo pensiamo nella chiave di una vocazione o una passione dico che invece non bisogna mollare». Lei non ha mai pensato di mollare la musica. «Ho sempre provato a costruirmi un’esistenza in cui avrei fatto musica, magari affiancata ad altre attività».

E il suo sogno ha iniziato a diventare realtà con «Amici» nel 2010-11 e il suo album di debutto spegne le candeline proprio nella settimana del Festival. «Mi sembra impossibil­e essere arrivata qui. La prima volta durante le esibizioni guardavo un punto nel vuoto o il gobbo con il testo per portare a casa dignitosam­ente l’esibizione. La prima sera non cantavo, non riuscii a guardarla in tv per l’agitazione, passando la notte in bianco».

Sarà strana anche questa edizione, senza pubblico: «Ho fatto Heroes all’Arena e il Capodanno Rai, la sensazione è che ci si abitui, ti devi concentrar­e

Il vuoto

Bisognerà concentrar­si per cantare davanti a una platea vuota

molto sull’esibizione, chiuderti nel tuo trip mentale. Però Sanremo è qualcosa di unico e non riesco a immaginarm­elo».

Se si rigira fra le mani la foto della copertina «più che vedermi diversa, mi sento diversa».

Il rapporto col corpo è cambiato in questi 10 anni: «Ho preso coscienza e con la popolarità è arrivata anche qualche paranoia. Prima non facevo caso all’estetica, mia mamma non si trucca, ha sempre portato i capelli corti e li tagliava così anche a me. Curarsi è fondamenta­le e ho capito che il modo di presentars­i non deve distrarre da ciò che dici. E se guardo quell’immagine sono forse meno in carne di un tempo, ma sono aumentata per lo stress rispetto a un mese fa. Ci sono 10 chili di tolleranza».

Una delle canzoni inedite che amplia il progetto «Nuda» si intitola «Eva + Eva». Il cinema ci ha fatto conoscere le due donne contro. «Quel film ha ispirato il titolo. Il senso però è contrario: piuttosto che osteggiars­i tra donne dovremmo imparare a fare squadra. Sui social vedo spesso che arrivano dalle donne i commenti negativi a chi si mostra libera».

Nella serata delle cover proporrà «La musica è finita»: «Amo quella canzone. È il mio modo dire, in un momento come questo, che la musica non è finita. E poi è il racconto di una storia che sembra non farcela, ma resiste. Un collegamen­to quindi con “Dieci” e un altro cerchio che si chiude».

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In posa Annalisa, 35 anni, posa senza vestiti sulla copertina di «Nuda10», versione ampliata con il brano che porterà a Sanremo dell’album uscito a settembre, «Nuda». In realtà, ha svelato, aveva un costume

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