Le regate al via il 10 Luna Rossa ha una settimana in più per allenarsi
Questa volta non c’è margine di trattativa, ci si può arrabbiare solo con il coronavirus: il livello di allarme 3 dichiarato dal governo neozelandese per la città di Auckland, entrata ieri in lockdown per almeno una settimana, ha costretto l’organizzazione a posticipare l’inzio della 36a Coppa America tra i detentori di Team New Zealand e gli italiani di Luna Rossa, sfidanti ufficiali dopo aver conquistato la Prada Cup (nella foto lo skipper Max Sirena solleva la coppa). E così, invece di iniziare sabato con le prime due regate della serie (al meglio delle 13 prove: chi si aggiudica 7 punti ha vinto), l’America’s Cup slitta a mercoledì 10 marzo, sempre che la pandemia allenti la sua morsa. La battaglia navale tra kiwi e azzurri è l’evento sportivo dell’estate e a tutti dispiacerebbe doverlo disputare in sordina, addirittura a porte chiuse. Spostata di due giorni, da oggi a mercoledì, anche la dichiarazione della configurazione della barca: oltre quella data non sarà più possibile apportare modifiche (foil, scafo, albero) agli Ac75. Se il rinvio scombussola le previsioni — gli scafi sono stati pensati in funzione del vento che avrebbero trovato dal 6 marzo e non dal 10: sembra un dettaglio irrisorio ma la differenza è nei particolari —, consegna alla Luna una settimana di allenamento in più rispetto al previsto, per far crescere uomini e mezzo. Converrà approfittarne.