Passaporto sanitario e Agenzia del farmaco L’Europa vuole sveltire le procedure
AstraZeneca: siamo assolutamente disposti a cedere licenze di produzione per far sì che si possa accelerare
L’Unione Europea accelera sul pass sanitario per permettere un graduale ritorno agli spostamenti e spinge anche per velocizzare le decisioni dell’Ema. Il 17 marzo la Commissione europea presenterà una proposta legislativa: «L’obiettivo — ha spiegato su Twitter la presidente Ursula von der Leyen — è fornire la prova che una persona è stata vaccinata; dare i risultati dei test per coloro che ancora non sono stati vaccinati; dare informazioni sulla guarigione dal Covid-19».
Sul fronte vaccini, l’impegno è per semplificare i processi burocratici. La commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides ha detto che l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, «snellirà le procedure per renderle il più veloci possibile e lavoreremo con la nostra task force industriale insieme
Moderna
Firmato con Moderna il contratto per altri 300 milioni di dosi, annunciato 15 giorni fa
al Commissario Breton per aumentare la produzione. Grazie a questo puntiamo ad avere nei prossimi mesi accordi di acquisto anticipato nuovi o adeguati per le varianti dei vaccini». L’aspettativa è che l’Ema fornisca la valutazione scientifica del quarto vaccino, quello della Johnson & Johnson, «nelle prossime due settimane». Il via libera Usa è arrivato il 28 febbraio.
Intanto l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum, a Sky Tg24 ha spiegato che «nel caso del vaccino AstraZeneca la proprietà intellettuale è di Oxford. Quello a cui siamo assolutamente disposti è cedere licenze di produzione per far sì che si possa accelerare». Al momento sono 20 gli stabilimenti di produzione non del gruppo. Serve «un partner capace di gestire questo processo di produzione» e «abbiamo bisogno di un partner che abbia capacità di produzione di decine di milioni di dosi al mese».
L’accelerazione sul digital pass è stata resa possibile dall’intesa raggiunta tra i leader Ue nella video riunione di giovedì scorso. «Alla Commissione stiamo lavorando su tutti gli angoli possibili io, Stella Kyriakides, Thierry Breton, Ylva Johansson», ha spiegato ieri il vicepresidente Margaritis Schinas, in videoconferenza stampa al termine di un incontro informale dei ministri della Salute. «Per tempi straordinari servono strumenti straordinari — ha sottolineato — e dobbiamo essere sicuri che l’Ue presidi» queste aree, invece di farsi «imporre decisioni assunte altrove». La presidente von der Leyen al termine del Consiglio europeo aveva spiegato che Google e Apple stanno già offrendo soluzioni all’Oms. Ieri su Twitter ha ribadito l’approccio dell’Ue al tema: «Rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy. Il Digital Green Pass dovrebbe facilitare le vite degli europei. Lo scopo è consentire gradualmente ai cittadini di muoversi in sicurezza nell’Ue o all’estero, per lavoro o per turismo».
Ieri la Commissione ha anche firmato con Moderna un secondo contratto, annunciato il 17 febbraio scorso, per altri 300 milioni di dosi.