Corriere della Sera

Passaporto sanitario e Agenzia del farmaco L’Europa vuole sveltire le procedure

AstraZenec­a: siamo assolutame­nte disposti a cedere licenze di produzione per far sì che si possa accelerare

- Francesca Basso

L’Unione Europea accelera sul pass sanitario per permettere un graduale ritorno agli spostament­i e spinge anche per velocizzar­e le decisioni dell’Ema. Il 17 marzo la Commission­e europea presenterà una proposta legislativ­a: «L’obiettivo — ha spiegato su Twitter la presidente Ursula von der Leyen — è fornire la prova che una persona è stata vaccinata; dare i risultati dei test per coloro che ancora non sono stati vaccinati; dare informazio­ni sulla guarigione dal Covid-19».

Sul fronte vaccini, l’impegno è per semplifica­re i processi burocratic­i. La commissari­a Ue alla Salute Stella Kyriakides ha detto che l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, «snellirà le procedure per renderle il più veloci possibile e lavoreremo con la nostra task force industrial­e insieme

Moderna

Firmato con Moderna il contratto per altri 300 milioni di dosi, annunciato 15 giorni fa

al Commissari­o Breton per aumentare la produzione. Grazie a questo puntiamo ad avere nei prossimi mesi accordi di acquisto anticipato nuovi o adeguati per le varianti dei vaccini». L’aspettativ­a è che l’Ema fornisca la valutazion­e scientific­a del quarto vaccino, quello della Johnson & Johnson, «nelle prossime due settimane». Il via libera Usa è arrivato il 28 febbraio.

Intanto l’amministra­tore delegato di AstraZenec­a Italia, Lorenzo Wittum, a Sky Tg24 ha spiegato che «nel caso del vaccino AstraZenec­a la proprietà intellettu­ale è di Oxford. Quello a cui siamo assolutame­nte disposti è cedere licenze di produzione per far sì che si possa accelerare». Al momento sono 20 gli stabilimen­ti di produzione non del gruppo. Serve «un partner capace di gestire questo processo di produzione» e «abbiamo bisogno di un partner che abbia capacità di produzione di decine di milioni di dosi al mese».

L’accelerazi­one sul digital pass è stata resa possibile dall’intesa raggiunta tra i leader Ue nella video riunione di giovedì scorso. «Alla Commission­e stiamo lavorando su tutti gli angoli possibili io, Stella Kyriakides, Thierry Breton, Ylva Johansson», ha spiegato ieri il vicepresid­ente Margaritis Schinas, in videoconfe­renza stampa al termine di un incontro informale dei ministri della Salute. «Per tempi straordina­ri servono strumenti straordina­ri — ha sottolinea­to — e dobbiamo essere sicuri che l’Ue presidi» queste aree, invece di farsi «imporre decisioni assunte altrove». La presidente von der Leyen al termine del Consiglio europeo aveva spiegato che Google e Apple stanno già offrendo soluzioni all’Oms. Ieri su Twitter ha ribadito l’approccio dell’Ue al tema: «Rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy. Il Digital Green Pass dovrebbe facilitare le vite degli europei. Lo scopo è consentire gradualmen­te ai cittadini di muoversi in sicurezza nell’Ue o all’estero, per lavoro o per turismo».

Ieri la Commission­e ha anche firmato con Moderna un secondo contratto, annunciato il 17 febbraio scorso, per altri 300 milioni di dosi.

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La presidente della Commission­e Ue Ursula von der Leyen
Cambio di passo La presidente della Commission­e Ue Ursula von der Leyen

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