Merkel: scene spettrali, ora agire di più sul clima
La cancelliera sui luoghi del disastro. Allerta in Baviera e Austria
BERLINO È il giorno di Angela Merkel. Tocca alla cancelliera portare conforto e annunciare aiuti d’emergenza immediati alle popolazioni renane colpite dalla più grave catastrofe naturale degli ultimi 60 anni in Germania. Lo fa con la sobrietà e i toni dimessi che sono la sua cifra, il giorno dopo la clamorosa gaffe di Armin Laschet, l’uomo che ambisce a succederle, colto in una risata irrefrenabile, proprio mentre il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, a pochi metri da lui, esprimeva tristezza e dolore davanti alle telecamere. Ieri Laschet si è di nuovo scusato per il suo atteggiamento, che ha definito «inappropriato», ma bisognerà aspettare qualche giorno per capire quale impatto l’infortunio avrà sulla campagna elettorale del candidato della Cdu-Csu.
«Sono venuta per farmi un quadro concreto di questa situazione sinistra e surreale», ha detto la cancelliera arrivando a Schuld, nel Palatinato, il piccolo villaggio diventato simbolo della catastrofe. «La lingua tedesca non ha parole sufficienti per descrivere la devastazione che si è consumata in questa bellissima regione», ha aggiunto Merkel, che già per mercoledì ha promesso un programma federale, articolato in tre fasi: aiuti immediati alle famiglie e all’economia, interventi di medio periodo e piano di ricostruzione delle infrastrutture distrutte, strade, ponti, dighe e case. Secondo il ministro delle Finanze Olaf Scholz, il primo pacchetto sarà intorno ai trecento milioni di euro. Ma per il programma di ricostruzione, sulla base delle prime valutazioni, Scholz ha già anticipato che gli investimenti dovranno essere «nell’ordine di miliardi di euro». Il ministro dell’Economia, Peter Altmaier, ha proposto di offrire un aiuto immediato di 10 mila euro alle imprese renane danneggiate dal disastro.
La cancelliera, che era accompagnata dalla premier del Land, la socialdemocratica Malu Dreyer, ha parlato anche dei cambiamenti climatici, considerati all’origine di eventi meteorologici sempre più estremi e distruttivi: «Le operazioni di soccorso hanno la priorità — ha detto Merkel —, ma vediamo con quale violenza può agire la natura. La Germania è un Paese forte e ci riprenderemo in breve. Ma dobbiamo diventare più rapidi e decisi degli ultimi anni nella lotta contro il riscaldamento del clima. Occorre una politica che tenga più conto di questo fattore».
Il bilancio di morte della tragedia continua a crescere. Mentre proseguono le operazioni di ricerca degli oltre 1000 dispersi, le vittime nel Palatinato e nel Nord RenoVestfalia hanno già superato quota 157, 188 in tutta Europa. Nella sola Renania-Palatinato si contano almeno 670 feriti.
Mentre migliaia di pompieri, personale della protezione civile, poliziotti e soldati sono impegnati nelle operazioni di soccorso e sgombro, la situazione rimane drammatica nei due Länder più colpiti, dove però ha smesso o quasi di piovere. Restano dei punti critici, come la diga di Steinbach, a Euskirchen, dove il deflusso dell’acqua procede più lentamente del previsto e un eventuale cedimento è di nuovo considerato fra le possibilità. Il quadro generale è ancora apocalittico: collegamenti ferroviari sospesi, intere zone ancora isolate e senza elettricità, strade bloccate, ponti inagibili e soprattutto montagne di fango, detriti, case distrutte, auto accatastate.
Più preoccupanti sono le notizie che vengono dalla Baviera e dalla Sächsische Schweiz in Sassonia, lo Stato di Lipsia e Dresda, dove piogge abbondanti stanno causando inondazioni di fiumi e allagamenti fino al confine tra la Germania e la Repubblica Ceca. Nell’area di Berchtesgaden, ai piedi delle Alpi bavaresi, molti villaggi hanno dovuto esser evacuati dopo l’esondazione del fiume Ache, che fa temere anche frane e smottamenti. La linea ferroviaria è bloccata e si segnalano già diversi morti.
Anche in Austria è allarme rosso per il livello del Danubio che in molti punti minaccia di esondare. A Ovest, nel Tirolo, la cittadina di Kufstein è in buona parte allagata. Rimane grave la situazione in Belgio, dove il numero delle vittime è 31, ma ci sono oltre 100 dispersi e le speranze di trovarli vivi diminuiscono di ora in ora.