«Il nuovo Statuto M5S? Ora ricorsi molto costosi Ma è il primo a parlare di identità di genere»
L’analisi di Borrè, legale dei ribelli 5 Stelle
«Una cerchia ristretta ha cambiato le regole del M5S. Con il solo accordo di due persone non iscritte, Beppe Grillo e Giuseppe Conte, dove quest’ultimo ha vinto. Il M5S ha cambiato paradigma, invertito le polarità rispetto alle origini del 2009. È diventato anche un partito liquido». L’avvocato Lorenzo Borrè assiste da anni un alto numero di esponenti M5S sanzionati per ragioni disciplinari da parte dei vertici del Movimento, e conosce da vicino le dinamiche dei Cinque Stelle. Alla luce del nuovo statuto del M5S presentato ieri dall’ex premier, a parere del legale emergono nel testo contraddizioni, inciampi, paradossi.
Che cos’è che più risalta nel nuovo statuto?
«Il depotenziamento di Grillo. A oggi, con lo statuto in vigore, il garante ha potere interdittivo su consultazioni online e delibere assembleari, se non gli vanno bene. Ora questo è sparito».
Perché Grillo ha ceduto?
«Si rischiava la conta tra quanti sarebbero stati con
Conte e quanti con Grillo. I primi erano molti di più. Perciò Grillo ha ceduto e non me lo sarei aspettato. Conte ha tutti i poteri».
La questione delle cariche.
«Il M5S era nato escludendo il perdurare delle cariche interne. Ora invece il potere si cristallizza: 4 anni più altri 4 in caso di rinnovo, a cominciare dal presidente Conte, unico candidato».
Adesso il Movimento diventa un partito liquido: può anche cambiare programma con una assemblea, magari in base ai sondaggi
Lo statuto include il programma politico.
«Una novità. Il M5S diventa anche un partito liquido: per la prima volta, un’assemblea può cambiare il programma, magari in base ai sondaggi».
Come ne esce il principio della democrazia diretta?
«Sul nuovo statuto non c’è stata discussione. Coinvolti Grillo, che non ha rinnovato l’iscrizione al M5S, e Conte che ancora non ne fa parte. Paradossalmente, si chiede però l’iscrizione di almeno sei mesi per avere diritto al voto sulle regole. E poi: qual è il sito ufficiale su cui procedere? Ci sono zone d’ombra».
Sarà più complicato fare ricorsi da parte dei dissidenti?
«Invece del tribunale è prevista la via dei collegi arbitrali, molto costosi. Ho forti dubbi di legittimità. Scherzosamente, la definirei una “clausola anti-Borrè”».
All’articolo 2 del nuovo statuto s’introduce il diritto politico dell’identità di genere.
«Il M5S è il primo partito a farlo. I Cinque Stelle in questo modo sui diritti civili ideologizzano la loro posizione. Non entro nel merito, ma anche qui, ripeto, è mancato il dibattito».