Calciatori no vax, nel focolaio Spezia Il medico: «Da lì è partito il contagio»
Calciatori no vax. Così è nato il focolaio Covid che sta mettendo alle corde lo Spezia, club di serie A con 11 positivi tra giocatori (10) e un membro dello staff. «Abbiamo somministrato la prima dose di vaccino — ha spiegato Vincenzo Salini, medico sociale della squadra ligure —. Ma due calciatori l'hanno rifiutata, si ritengono no vax». Per questo si è creato un cluster. Come? «Uno dei due no vax è risultato positivo e ha contagiato gli altri. Erano vaccinati — ha aggiunto il professore a Radio
Punto Nuovo —, ma da troppo poco tempo per essere coperti». Lo Spezia, da quest'anno allenato da Thiago Motta (foto), è in ritiro in Val Pusteria. Tra sabato e domenica le ambulanze hanno riportato i giocatori positivi in Liguria (dove è sempre rimasto Leo Sena, il primo contagiato). Il resto della squadra è sigillato nelle stanze del Garden Park Hotel. Un soggiorno blindato: i pasti, ad esempio, vengono lasciati dal personale dell'albergo all'esterno delle camere. Ieri pomeriggio, dopo l'ok della Asl di Bolzano, sono ripresi gli allenamenti, seppur in forma individuale. Non convocare chi decide di non vaccinarsi, secondo Salini (membro della commissione medica della Figc), «è una scelta che spetta ai club». «Sono sicuro che dopo la seconda dose non avremo più problemi — ha aggiunto —. I calciatori dovrebbero vaccinarsi, ma noi possiamo solo fare opera di persuasione».