Giarrusso: Conte valorizzi chi ha più voti
MILANO Dino Giarrusso, in Sicilia avete eletto solo un sindaco dopo il quasi 50% alle Politiche 2018: è crollo?
«No, è in linea con le precedenti comunali. Semmai preoccupa che la lista M5S non sia mai arrivata al 10% e che qualcuno esulti per comuni dove avevamo la sindaca ed oggi non eleggiamo nemmeno un consigliere”. A Roma Conte voterà Gualtieri, mentre Raggi è furiosa per la linea pro Pd. Lei chi sceglierebbe?
«Non potrei mai votare Michetti, specie dopo le parole sulla Shoah, ma concordo con Raggi e Conte: gli elettori non sono pacchi: c’è libertà». Conte ora annuncia il rilancio. Per la segreteria filtrano nomi: Crimi, Taverna, Todde, Azzolina. Che ne pensa?
«Conte deve ancora essere percepito come leader. Leggo da mesi il totonomi con perplessità. Credo sia indispensabile rinnovare e inserire chi ha dimostrato di avere consensi».
Pensa anche a se stesso? «A chiunque abbia dimostrato coi numeri di avere forza».
Lei ha preso 117.211 voti di preferenza ed è il più votato di sempre del M5S…
«Dopo il voto mi sono speso anima e corpo dedicando ogni minuto libero ai territori. Stimo molto Conte, so che deve tenere i gruppi parlamentari, ma anche leggere i numeri, sentire la base. Un anno fa abbiamo fatto gli Stati generali senza mai comunicare i risultati di quel voto, perché? Gli iscritti votano e noi che predichiamo trasparenza non diamo i risultati: cosa ci frena?».
Ma lei questi dati li sa?
«Facevo il giornalista d’inchiesta: i risultati veri li so, e so anche tante altre cose, non tutte lusinghiere. Mi auguro Conte spazzi via ogni incoerenza e scelga valutando rappresentanza interna e consensi reali, altrimenti rischiamo di andare giù. A Milano abbiamo preso il 2,7%, a Bologna poco più: il simbolo del M5S non basta, servono persone con consensi e peso reale».