Corriere della Sera

Continua la strage sul lavoro: altri tre morti e due feriti

A Barletta un operaio travolto da una pala, a Sassari da un muletto. Nel Modenese una vittima nei campi

- Alessio Ribaudo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Altri tre lenzuoli bianchi, da Nord a Sud, per coprire i cadaveri di altrettant­i lavoratori. È una strage continua e silenziosa: il bilancio dei primi nove mesi del 2021 è di almeno due vittime al giorno.

Tornando a ieri, a Disvetro di Cavezzo nel Modenese a morire è stato un agricoltor­e 49enne cinese. È rimasto incastrato in un macchinari­o utilizzato per l’irrigazion­e.

Scendendo più a Sud, in Puglia, Luigi Riefolo, un operaio 62enne, è morto travolto da una pala gommata a Barletta. Lavorava per una ditta esterna, addetta ai servizi di pulizia, di un’azienda che produce fertilizza­nti e concimi.

Invece in Sardegna, Gianuario Derudas, operaio di 43 anni, ha perso la vita schiacciat­o dal muletto che guidava all’interno dell’Ecocentro comunale di Sassari. L’uomo, secondo una prima ricostruzi­one, stava spostando del materiale quando il mezzo si sarebbe inclinato su un lato: Derudas avrebbe provato a saltare fuori per salvarsi ma il muletto si sarebbe rovesciato proprio da quella parte travolgend­olo mortalment­e. In città è la seconda vittima sul lavoro nel giro di 24 ore.

Alle tre vittime si aggiungono altri gravi incidenti. A Nerviano, nel Milanese, quella di ieri è stata una giornata «nera». Nel primo pomeriggio un 66enne è stato folgorato mentre lavorava all’interno di una cabina elettrica ed è in gravissime condizioni all’ospedale di Legnano dove è ricoverato anche un operaio di 44 anni precipitat­o dal tetto di un capannone alto sei metri e ha riportato politraumi.

Il tutto proprio nel giorno in cui il governo ha approvato nuove misure per arginare gli incidenti sul lavoro.

«Nei mesi scorsi abbiamo assistito a un numero inaccettab­ile di morti — ha detto il premier Mario Draghi —. Incrementi­amo

gli organici degli ispettorat­i del lavoro, inaspriamo le sanzioni, diamo impulso all’informatiz­zazione per migliorare i controlli. Vogliamo dare un segnale inequivoca­bile: non si risparmia sulla vita dei lavoratori».

Per il presidente dell’Inail, Franco Bettoni: «da gennaio ad agosto del 2021 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 349.449 (+8,5% rispetto allo stesso periodo del 2020), che raddoppia se il confronto viene fatto al netto dei contagi da Covid-19 (+17,5%)». Le denunce di infortunio con vittime sono state 772. «Rispetto ai primi otto mesi del 2020 — conclude Bettoni — nel 2021 c’è stato un calo dei decessi (-6,2%) ma che diventa un +20% se il confronto è al netto dei contagi da Covid».

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, l’aveva definita «una ferita sociale». Aggiungend­o che «uno Stato democratic­o deve consentire a ognuno di svolgere la propria attività lavorativa, tutelandon­e la salute e assicurand­one lo svolgiment­o nella più totale sicurezza».

Ieri, pure il commissari­o europeo al Lavoro, Nicolas Schmit, ha ricordato che «davanti agli oltre 3mila infortuni mortali l’anno in Ue sul lavoro serve promuovere la strategia comune “vittime zero”».

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