Camilla e le altre ragazze «Così salviamo i cavalli dalla morte nei macelli»
Dall’ex ballerina alla nipote di Berlusconi: aiuti dal web
Broadway, e quei palcoscenici calpestati come ballerina, in fondo non le mancano: meglio questa cascina a Bondo, frazione di Colzate, tra i boschi della val Seriana.
Camilla Cusini, trentenne giramondo originaria della Valtellina, si è stabilita qui da qualche mese e con lei vivono cavalli: Asia, Bise, Pardo e Zibe. Tutti ex trottatori dallo stesso destino: la morte al mattatoio.
Camilla si è opposta, riuscendo a portarli tra questi boschi a 800 metri di altezza. Con i cavalli, ha sempre avuto a che fare «fin da quando avevo quattro anni e a Livigno la maggior parte del tempo la trascorrevo al maneggio». Seguendo la orme della madre — Birgitte, ballerina austriaca — Camilla finisce prima a Berlino e poi nella «Grande mela» dove studia al Conservatorio. Ottiene parti importanti — «sono stata anche Aurora in una “Bella addormentata nel bosco”» — ma qualcosa le manca. «L’ho capito facendo jogging tutti i giorni a Central Park, vedevo quei cavalli prigionieri attaccati alle carrozze e m’intristivo...».
Finisce che rientra in Italia per lavorare — ha raccontato al quindicinale Araberara — come contabile, in smart working, per due studi legali a Milano e New York. In tanti sanno del suo amore per i cavalli e qualcuno le segnala Asia, «trottatrice di tre anni di belle speranze ma che non faceva più i tempi». In questi casi l’ippica è spietata: «e il viaggio verso il macello è inevitabile».
Per salvarla, Camilla la va a prendere a Terni e la porta a Livigno. «Ma quando andò in calore l’allevatore che l’ospitava non volle più saperne. Fu un ragazzo di Trepalle — a 1.800 metri di quota, nei pressi del passo del Foscagno, ndr — a lasciarla nel suo prato in attesa di una sistemazione definitiva da me, a Bondo».
Cercando aiuti sul web, Camilla ha conosciuto due ragazze di Torino, Victoria Demuru e Martina De Vincentis che, con il progetto «Chubby Horse», trovano casa a cavalli da corsa a fine carriera. È proprio Victoria, trent’anni, figlia di un driver assai vincente, Pietro, a raccontare che «sinora ne abbiamo salvati 400, dandoli a chi può mantenerli. A contattarci sono persone che amano questi animali di cui si prendono cura anche se sono zoppi o vecchi».
Come gli ex trotter Zibe e Pardo che Camilla ha preso in consegna da Victoria. «Erano malconci, ma adesso stanno bene grazie al fieno che raccolgo nell’alpeggio» racconta la ballerina che ha anche sostenuto «un esame da maniscalca: ora tolgo i ferri e “pareggio” gli zoccoli. Così i miei mustang corrono liberi qui nei pascoli in val Seriana, selvaggia e bella come il West».
Un’altra storia simile di amore per i cavalli, è quella che vede protagonista Nicole Berlusconi. Con l’associazione «Progetto Islander» di cui è presidente, la 32enne nipote di Silvio e figlia di Paolo, accoglie, aiutata da un team di veterinari, purosangue maltrattati. Ronzini ed ex campioni come Billabong, torturato addirittura con una frusta elettrica. Orgogliosa, Nicole racconta che «tornano tutti a vivere sereni» in una tenuta che cura sul lago Maggiore.