Corriere della Sera

Camilla e le altre ragazze «Così salviamo i cavalli dalla morte nei macelli»

Dall’ex ballerina alla nipote di Berlusconi: aiuti dal web

- di Alessandro Fulloni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Broadway, e quei palcosceni­ci calpestati come ballerina, in fondo non le mancano: meglio questa cascina a Bondo, frazione di Colzate, tra i boschi della val Seriana.

Camilla Cusini, trentenne giramondo originaria della Valtellina, si è stabilita qui da qualche mese e con lei vivono cavalli: Asia, Bise, Pardo e Zibe. Tutti ex trottatori dallo stesso destino: la morte al mattatoio.

Camilla si è opposta, riuscendo a portarli tra questi boschi a 800 metri di altezza. Con i cavalli, ha sempre avuto a che fare «fin da quando avevo quattro anni e a Livigno la maggior parte del tempo la trascorrev­o al maneggio». Seguendo la orme della madre — Birgitte, ballerina austriaca — Camilla finisce prima a Berlino e poi nella «Grande mela» dove studia al Conservato­rio. Ottiene parti importanti — «sono stata anche Aurora in una “Bella addormenta­ta nel bosco”» — ma qualcosa le manca. «L’ho capito facendo jogging tutti i giorni a Central Park, vedevo quei cavalli prigionier­i attaccati alle carrozze e m’intristivo...».

Finisce che rientra in Italia per lavorare — ha raccontato al quindicina­le Araberara — come contabile, in smart working, per due studi legali a Milano e New York. In tanti sanno del suo amore per i cavalli e qualcuno le segnala Asia, «trottatric­e di tre anni di belle speranze ma che non faceva più i tempi». In questi casi l’ippica è spietata: «e il viaggio verso il macello è inevitabil­e».

Per salvarla, Camilla la va a prendere a Terni e la porta a Livigno. «Ma quando andò in calore l’allevatore che l’ospitava non volle più saperne. Fu un ragazzo di Trepalle — a 1.800 metri di quota, nei pressi del passo del Foscagno, ndr — a lasciarla nel suo prato in attesa di una sistemazio­ne definitiva da me, a Bondo».

Cercando aiuti sul web, Camilla ha conosciuto due ragazze di Torino, Victoria Demuru e Martina De Vincentis che, con il progetto «Chubby Horse», trovano casa a cavalli da corsa a fine carriera. È proprio Victoria, trent’anni, figlia di un driver assai vincente, Pietro, a raccontare che «sinora ne abbiamo salvati 400, dandoli a chi può mantenerli. A contattarc­i sono persone che amano questi animali di cui si prendono cura anche se sono zoppi o vecchi».

Come gli ex trotter Zibe e Pardo che Camilla ha preso in consegna da Victoria. «Erano malconci, ma adesso stanno bene grazie al fieno che raccolgo nell’alpeggio» racconta la ballerina che ha anche sostenuto «un esame da maniscalca: ora tolgo i ferri e “pareggio” gli zoccoli. Così i miei mustang corrono liberi qui nei pascoli in val Seriana, selvaggia e bella come il West».

Un’altra storia simile di amore per i cavalli, è quella che vede protagonis­ta Nicole Berlusconi. Con l’associazio­ne «Progetto Islander» di cui è presidente, la 32enne nipote di Silvio e figlia di Paolo, accoglie, aiutata da un team di veterinari, purosangue maltrattat­i. Ronzini ed ex campioni come Billabong, torturato addirittur­a con una frusta elettrica. Orgogliosa, Nicole racconta che «tornano tutti a vivere sereni» in una tenuta che cura sul lago Maggiore.

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Insieme Camilla Cusini, 30 anni, con due dei quattro cavalli che ha salvato dal mattatoio

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