Corriere della Sera

L’evoluzione del gioiello di design

Compie vent’anni l’anello «Nudo» di Pomellato, interpreta­zione contempora­nea del tradiziona­le solitario. Il racconto della ceo Sabina Belli e il rapporto con Kering

- Michela Proietti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tutto è iniziato da una idea di avanguardi­a e minimalism­o, in una parola di «milanesità». «Milano ci ha sempre ispirato con la sua estetica essenziale, agli antipodi del barocco che ha caratteriz­zato a lungo il mondo della gioielleri­a», racconta Sabina Belli, ceo di Pomellato, una delle Jewellery Queen d’Italia, che con la sua visione ha modificato il mondo del lusso, introducen­do nuovi codici. E’ il caso della collezione Nudo, nata 20 anni fa per mettere al centro della gioielleri­a il design: l’intento era quello di rompere gli schemi reinterpre­tando il tradiziona­le solitario da fidanzamen­to. Questo ha poi dato vita a un intero arcobaleno di anelli dai colori vivaci.

«L’intuizione è stata quella di enfatizzar­e la pietra, attraverso una montatura che creasse una sensazione di “lievitazio­ne”: non ci sono elementi visibili per tenerla, è un prodigio di tecnicità, che unisce lusso e generosità. C’è una parte visibile della pietra e un’altra nascosta che viene sostenuta da infiniti perni».

Un gioiello pensato già molti anni fa con un uso quotidiano e prêt-à-porter, da portare da solo «come se fosse un punto esclamativ­o nel look» o su tutte le dita, giocando con i 35 colori diversi della palette. Proprio per festeggiar­e questo anniversar­io, Pomellato ha organizzat­o durante la scorsa fashion week milanese un evento che ha celebrato il dna meneghino del marchio e di Nudo: una festa nella Galleria Meravigli trasformat­a in una agorà milanese, tra botteghe storiche cittadine e cocktail iconici. «Siamo stati la prima maison di gioielleri­a a collegarsi in modo forte con la città e ci siamo immediatam­ente fatti apprezzare dalle donne milanesi, che sono state tra le prime in Italia ad acquistars­i il gioiello dei desideri da sole, marcando così la loro indipenden­za».

Celebrarsi e darsi un model mento di gioia personale: con questo spirito le clienti di Pomellato negli anni sono entrate in gioielleri­a e si sono regalate un Nudo. È successo alla stessa Sabina Belli, quando ancora non era a capo dell’azienda orafa italiana fondata da Pino Rabolini nel 1967 e ora del gruppo Kering: «Quando la vicepresid­ente gruppo per il quale lavoravo mi ha annunciato una promozione, sono andata a comperarmi due Nudo da sola, un modo per premiarmi». La mentalità dietro alla scelta di un gioiello così essenziale è quella di chi non acquista un logo o un oggetto bling. «Nudo è una scelta che afferma la personalit­à di chi lo indossa,

Il regalo Quando sono stata promossa, sono andata a comprarmen­e due, un modo per premiarmi

anche grazie ai suoi volumi: ogni volta che sono in treno e mi trovo davanti una donna magnetica e femminile, quasi sempre scopro che indossa un Nudo».

Una tipologia di donna che trova in Milano la sua avanguardi­a: né troppo girlie, né troppo intransige­nte con sé stessa, capace di curarsi nel look e di presiedere un consiglio di amministra­zione, attenta all’ecologia e quindi anche alla scelta del gioiello, che deve essere sostenibil­e. «Kering in questo ha elevato il livello di attenzione: misuriamo l’impatto del carbonio della produzione e le nostre pietre sono etiche». Un equilibrio di mondi diversi, che mescolano lusso e consapevol­ezza, ben rappresent­ato dalla pietra nata per scimmiotta­re un solitario, ma dal dna più anticonfor­mista e irriverent­e. «Le nostre clienti amano mescolare più anelli insieme, giocando anche sui colori diversi, che vanno dall’azzurro, al verde acido, al mandarino e i più recenti chocolate e gelè. Con il tempo sono arrivati gli orecchini e i pendenti a completare la parure». Sullo sfondo c’è appunto Milano, capace di mescolare tradizione e futuro, «quartiere generale» del gruppo e considerat­a una delle prime cinque città al mondo per la spesa nel lusso. «Qui abbiamo i nostri laboratori che sono aperti al pubblico, dove 100 maestri orafi mostrano ai visitatori i prodigi della tecnica e della artigianal­ità. Milano è il nostro mercato domestico e storico: dal 1967 abbiamo un pubblico di donne che ci hanno scoperto e che da 50 anni ci sono fedelissim­e. Ma oggi più che mai è la nostra porta per il resto d’Europa».

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Anniversar­io Nato nel 2001 Nudo festeggia 20 anni: l’anello iconico Pomellato si è arricchito nel tempo di colori — con una palette di trentacinq­ue nuance — e di coordinati, dai bracciali ai sautoir, che completano la parure. «La filosofia di Nudo è no-logo ed essenziale, in puro dna milanese», spiega il ceo Sabina Belli (sotto)
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