Corriere della Sera

PATTO SCHOLZ/MERKEL PER BATTERE UN RECORD (MA ALLA CDU NON PIACE)

- di Paolo Valentino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’annuncio che i sondaggi preliminar­i tra Spd, Verdi e Fpd si sono conclusi con successo, apre la strada a trattative formali per dar vita a una coalizione «semaforo» in Germania. Un documento di 12 pagine verrà sottoposto nel fine settimana ai gruppi dirigenti dei tre partiti, perché prendano una decisione definitiva. «Sarà il più grande progetto di modernizza­zione industrial­e in Germania degli ultimi 100 anni», ha detto Olaf Scholz, precisando che temi cardine del futuro programma di governo saranno la povertà infantile, la penuria di case a equo canone, la stabilizza­zione delle pensioni. Socialdemo­cratici, verdi e liberali sono anche d’accordo ad aumentare a 12 euro l’ora il salario minimo e a chiudere le centrali a carbone entro il 2030, otto anni prima di quanto finora previsto.

Ma l’annuncio rende credibile anche un’altra voce circolata con insistenza negli ultimi giorni. Ci sarebbe se non un patto, una tacita intesa tra Olaf Scholz e Angela Merkel. Vantaggios­a per entrambi, ma temuta come la peste dall’ala conservatr­ice della Cdu, che nel vuoto di idee e di leadership smascherat­o dal disastro elettorale sogna di riprendere la guida dei cristiano-democratic­i. In caso di successo dei negoziati, che verosimilm­ente dureranno fino ai primi di dicembre, l’elezione di Scholz a cancellier­e verrebbe messa in calendario dopo il 16 dicembre. Perché proprio dopo quel giorno? Perché è quello in cui Angela Merkel batterebbe anche il record di Helmut Kohl, diventando la cancellier­a più longeva dell’intera storia della Germania.

Quale sia il vantaggio per Merkel è evidente per sé. Più tortuoso, ma non meno fondato, è il ragionamen­to che spingerebb­e Scholz a darle una mano a salire definitiva­mente sul piedistall­o degli eroi tedeschi.

Si è già visto in campagna elettorale come Scholz abbia giocato la carta della continuità con Merkel, nello stile e nel carattere se non nella politica. Ora il probabile futuro cancellier­e fa un salto di qualità. Trasforman­do Merkel in un’icona la renderebbe infatti inattaccab­ile, creando un enorme problema per la Cdu, in piena crisi identitari­a, in cerca d’autore e alle prese con un lacerante dilemma: come porsi di fronte alla sua eredità moderata, centrista e dialogante a sinistra? Qualunque direzione prenda, il nuovo inizio della Cdu dovrà infatti fare i conti con l’età di Merkel. Ma sarebbe più difficile farli con il monumento della «cancellier­a più a lungo in carica».

Di più, ogni futuro eventuale attacco conservato­re a una politica migratoria ispirata alla merkeliana cultura dell’accoglienz­a, potrebbe essere denunciato da Scholz, una volta alla guida del governo, come un tradimento della «cancellier­a dell’integrazio­ne».

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