NO VAX E NO GREEN PASS PERCHÉ SONO LA STESSA COSA
Caro Aldo,
No vax e no green pass non sono la stessa cosa. Come scienziato, ho fatto il vaccino e cerco di convincere amici e conoscenti a fare lo stesso. Come cittadino sono contrario all’obbligo o ai pass vaccinali. La stessa posizione appartiene alla maggior parte delle forze politiche presenti nel parlamento inglese, da destra a sinistra. Anche negli Usa, dove vivo, non credo che Biden riuscirà facilmente a imporre il pass ai lavoratori. Eppure questi sono tra i Paesi che più si sono adoperati per realizzare i vaccini più diffusi. Giornalisti con un lungo curriculum di inchieste in difesa di libertà politiche e civili come G. Greenwald o M. Taibbi sono a favore dei vaccini e contro i pass. Ma gli intellettuali italiani con posizioni simili vengono messi alla gogna.
Francesco Savelli
NCaro Francesco,
on sono d’accordo con lei. Il paragone con i Paesi anglosassoni, in particolare con il Regno Unito, non regge. Non dobbiamo pensare che i britannici tendano a fissare e imporre regole più di quanto facciamo noi. È vero il contrario. Delle regole fanno volentieri a meno; perché ne hanno meno bisogno. Per tre anni, fino al 1917, i britannici combatterono la Grande Guerra senza la necessità di introdurre la coscrizione obbligatoria; perché tutti si presentavano spontaneamente sotto le armi.
Il vaccino non è obbligatorio neppure in Italia. Si è stabilito però che per vivere la vita sociale si debba essere vaccinati. Mi pare un ragionamento corretto: si è liberi di non vaccinarsi, non di mettere in pericolo gli altri.
Lei dice: sono favorevole al vaccino, non al green pass. Ma dov’è la violazione della privacy, nel possedere e mostrare un documento che attesta di essere vaccinati? Non abbiamo forse la patente per guidare, il biglietto con i nostri dati per salire sul treno, la carta di credito per pagare i conti, la carta di identità per mostrare chi siamo, la tessera sanitaria per usufruire dei servizi medici? Soprattutto, non diamo tutti i giorni ogni sorta di informazione su di noi ai padroni della Rete? Gli oppositori del green pass, attivissimi sui social dove spesso si esprimono con una violenza verbale impressionante, non hanno forse spontaneamente fornito agli stessi social ogni sorta di notizia sui loro consumi, le loro preferenze, la loro vita privata?