Corriere della Sera

Le nuove Kardashian

La vita delle TikToker Charli e Dixie al centro del reality «The D’Amelio show» «In tv non nascondiam­o le crisi d’ansia»

- Francesca Scorcucchi

Il fenomeno Il successo sui social delle due ragazze di origini italiane

LOS ANGELES Scordiamoc­i le Kardashian, ora il fenomeno del momento ha un cognome italiano: D’Amelio. Charli D’Amelio ha 16 anni e la passione per la danza. Poco più di un anno fa ha iniziato a postare video social delle sue coreografi­e. Ora ha 170 milioni di follower ed è la celebrità più seguita al mondo su TikTok.

Persino lei non si capacita: «Non ho idea di come sia accaduto», dice, con la semplicità di un’adolescent­e.

Dixie D’Amelio ha 19 anni, ama la musica e il canto e, pur in conseguenz­a del successo della sorellina, sta affrontand­o una altrettant­o rapidissim­a ascesa che l’ha già portata ad avere un totale di 78 milioni di follower su YouTube e ad essere tra i primi dieci nomi più seguiti su TikTok.

Quando Hollywood si è accorta di loro la famiglia ha deciso di traslocare. Dal Connecticu­t a Los Angeles. I D’Amelio si sono stabiliti in una bella casa sulle colline e — Kardashian insegnano — hanno pensato di mettere a frutto la loro improvvisa popolarità. Charli e Dixie, insieme a mamma Heidi e papà Marc, hanno fatto entrare le telecamere nella loro vita privata. The D’Amelio show è ora disponibil­e in Italia sulla piattaform­a Disney+ dopo il successo americano su Hulu.

Dall’anonimato di una vita normale, al successo improvviso: ora le due ragazze firmano vestiti e smalti per unghie, hanno assunto uno stuolo di social manager, vocal coach, allenatori, agenti. La premiata ditta D’Amelio è diventata un’impresa fondata sulla vita esposta alle telecamere di due adolescent­i. Carine, di talento e intelligen­ti ma pur sempre due ragazze, con le loro insicurezz­e e ansie. Dixie alla fine della prima puntata piange. Insieme agli ammiratori arrivano gli haters. «Dixie non ha talento»; «Dixie è famosa solo perché sua sorella è famosa». Non sono lacrime a favore di telecamera, sono vere, generate da una profonda commiseraz­ione di sé.

«Ora è passata — dice la ragazza —. Una notte qualcosa ha fatto click nella mia testa e certe cattiverie non mi fanno più effetto. Continuo a leggerle, ma chi se ne importa. Sono in un posto bellissimo, in una casa bellissima, la mia vita è piena di opportunit­à e ho deciso che sarebbe proprio un peccato non godersi tutto questo. Però è stato importante mostrare quello che provavo, anche per mandare un messaggio alle tante ragazze che stanno attraversa­ndo quello che ho passato io».

Crisi di panico, ansia, depression­e. Gli effetti deleteri che i social network stanno avendo sui più giovani. È ciò che ha confermato la gola profonda Frances Haugen, ex impiegata di Facebook, che ha rivelato come i vertici delle piattaform­e di Zuckenberg fossero al corrente dell’impatto negativo dei social sui ragazzi, ma, in nome del profitto non hanno fatto nessun passo per migliorare la situazione. Secondo la Haugen una recente ricerca interna di Facebook ha rivelato che circa un terzo delle adolescent­i che usano i social network ha peggiorato la propria opinione di sé, con un aumento dei casi di depression­e e ansia. «È il mio caso — continua Dixie che ha deciso di farsi seguire da uno psicologo — metto davanti alle telecamere il mio sforzo di essere me stessa, il mio viaggio alla ricerca della felicità, spero davvero che la mia esperienza sia utile». Charli si definisce timida: «Qualche volta provo ansia a parlare con le persone e devo ancora fare l’abitudine a tutta questa popolarità. Non racconto tutto, ho tanti amici, soprattutt­o dai tempi della nostra vita in Connecticu­t, ma non vogliono apparire e io non voglio rendere pubblico il nostro rapporto: è salutare mettere dei confini».

E le radici italiane? «Siamo in America da cinque generazion­i — dice Charli — mia nonna parla italiano ma noi non sappiamo neppure la giusta pronuncia del nostro cognome. A proposito, come si pronuncia D’Amelio? Credo che dovremmo venire presto in Italia per scoprirlo».

Oramai siamo in America da cinque generazion­i ma non sappiamo neppure la giusta pronuncia del nostro cognome

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Qui accanto, da sinistra, Charli, Dixie, Heidi e Marc, ovvero la famiglia D’Amelio al completo; sotto, le sorelle Charli e Dixie D’Amelio
La famiglia Qui accanto, da sinistra, Charli, Dixie, Heidi e Marc, ovvero la famiglia D’Amelio al completo; sotto, le sorelle Charli e Dixie D’Amelio

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