Spalletti a piedi, rubata la sua vecchia Panda
Prima al calciatore Diego Demme, poi a Luciano Spalletti: avventura amara per entrambi, a distanza di quattro giorni si sono ritrovati senz’auto. Sparite, rubate. Una a Posillipo, l’altra a Chiaia, i quartiere cosiddetti «bene» di Napoli. Se quella del centrocampista, una Fiat 500 Abarth, poteva essere, in teoria, appetibile per i ladri, quella dell’allenatore, una Panda anche un po’ datata, non avrebbe dovuto destare interessi di questo tipo. Ma tant’è, e la polizia indaga sui due episodi: al momento non sono emersi collegamenti, è probabile però che nei prossimi giorni il fascicolo passi in Procura al pool di magistrati che indaga sui reati da stadio. L’attenzione è massima per i diversi episodi di rapine, furti e aggressioni ai calciatori azzurri negli anni scorsi. Luciano Spalletti ieri mattina è uscito dall’albergo dove alloggia da luglio scorso, il Britannique, e non ha trovato la Panda, neanche nuovissima, che aveva parcheggiato giovedì sera nello slargo davanti all’hotel. Incredulo, l’allenatore ha avvisato la portineria e immediatamente ha denunciato il furto alla polizia. Il problema immediato non è stato non avere più l’amata Panda, ma raggiungere il centro sportivo di Castel Volturno dove sta preparando la sfida di domenica contro il Torino. Non immaginava certo che quell’auto potesse avere appeal, anche per un ladro dai gusti «semplici» e la scelta di non sistemarla in garage la sera prima era stata dettata proprio dalla considerazione che «nessuno potrebbe più portar via una Panda». E, invece, quell’utilitaria è sparita praticamente sotto ai suoi occhi (la camera d’albergo con vista sul Golfo ha un balcone che dà sulla strada). Quattro giorni fa la stessa brutta sorpresa era capitata alla moglie di Demme. La signora aveva parcheggiato l’auto del marito a Posillipo, uscita da un negozio non l’ha più ritrovata. Spalletti in estate era arrivato a Napoli con una Mercedes, ma per comodità l’aveva riportata in Toscana preferendo un’auto più anonima. In zona ci sono tante telecamere, la polizia del commissariato di San Ferdinando sta visionando i filmati per individuare i responsabili.