Milano bloccata da 15 mila no pass Scontri con la polizia, una ragazza ferita
Tredicesimo sabato di proteste. Due anarchici arrestati e nove denunciati. Traffico paralizzato in centro
MILANO Sono più di 15 mila. Il numero più alto dall’inizio della protesta contro il green pass. Vogliono bloccare Milano e ancora una volta ci riescono con gli anarchici arrivati anche dal Varesotto che prendono rapidamente la testa del corteo. Cercano di sfondare la linea delle forze dell’ordine a protezione degli obiettivi sensibili. In due occasioni ci sono tafferugli con polizia e carabinieri costretti anche a una carica di alleggerimento per evitare che i manifestanti arrivino davanti alla Prefettura e alla Camera del lavoro. Una ragazza resta ferita da una manganellata alla testa, due anarchici vengono arrestati e nove denunciati (uno aveva già ricevuto un Daspo in uno dei precedenti appuntamenti, cosa che gli avrebbe dovuto impedire di scendere in piazza).
Ma il 13esimo sabato consecutivo di protesta è l’ennesima giornata con il centro blindato, il traffico paralizzato e negozi che abbassano le saracinesche al passaggio del
Disordini
Alta tensione in via Moscova e via Borgogna, il corteo era lì senza autorizzazione
corteo. Finora gli arresti, le inchieste del pool antiterrorismo del magistrato Alberto Nobili, quasi 200 denunce della Digos e decine di Daspo del questore Giuseppe Petronzi, non sono bastati a far scendere la tensione né la partecipazione. Anzi, le violenze sono aumentate negli ultimi cortei, con gli anarchici che cercano sempre di più lo scontro con le forze dell’ordine. C’era stata anche una parentesi che aveva visto l’estrema destra, ex Forza nuova soprattutto, alla guida dei cortei ma è durata lo spazio di un paio di manifestazioni. Ora è la matrice anarchica ad unirsi al gruppo già molto facinoroso dei no pass.
Ieri i punti più critici sono stati in via della Moscova e in via Borgogna, entrambe strade dove il corteo è arrivato senza alcuna autorizzazione e pericolosamente vicino a una sfilza di obiettivi sensibili: Comando dei carabinieri, sede del Corriere, Prefettura, Palazzo di Giustizia e Camera del lavoro. Non a caso è stato proprio in questi punti che i manifestanti di area anarchica hanno cercato di sfondare trovando la risposta di polizia e carabinieri. In via Moscova un tafferuglio con gli agenti schierati, qualche manganellata e una telecamera distrutta. In via Borgogna i poliziotti devono caricare due volte per allontanare la testa del corteo. Una militante rimane lievemente ferita alla testa, altri due anarchici, vecchie conoscenze della Digos, sono arrestati e portati in Questura.
In realtà il corteo si muove per ore, spesso senza un senso logico, lungo le vie del centro. Si inizia alle 17, e dopo una decina di chilometri e la paralisi completa del traffico, la manifestazione si spegne in piazzale Loreto, quando sono ormai le 22. Gli obiettivi cambiano più volte: chi vuole raggiungere la sede Rai di corso Sempione, chi cerca di sfondare verso la Regione, il Tribunale e la sede della Cgil. In piazza si inneggia alle proteste dei portuali: «Trieste chiama, Milano risponde». Il resto sono insulti al premier Draghi, slogan contro la polizia e minacce a giornalisti e fotografi spesso allontanati con le cattive. Il tentativo di mediazione iniziale con uno dei rappresentanti no pass dura lo spazio di qualche centinaio di metri. Si parte da piazza Fontana, ma già in corso Vittorio Emanuele sono gli anarchici a prendere la testa. I numeri del corteo, impressionanti per una città come Milano, spesso fredda alle manifestazioni di piazza, proteggono le anime più violente. Arrivano da Bergamo, Brescia, Varese, Monza.